L’UNICEF lancia l'allarme: 11 milioni di bambini in Africa Orientale e Meridionale sono a rischio di fame, malattie e mancanza di acqua per gli effetti dell'intensificazione di El Niño, l'oscillazione climatica periodica
che trasferisce nell'atmosfera l'aumento di temperatura dell'Oceano
Pacifico provocando alternativamente siccità e alluvioni tra Asia,
America Latina e Oceania.
Sebbene sia un fenomeno naturale
e non un effetto diretto del mutamento climatico indotto dall'uomo, gli
scienziati confermano che El Niño è amplificato dal riscaldamento
climatico. Molti tra i paesi che stanno subendo le conseguenze di questo
fenomeno sono fra i più poveri e vulnerabili dal punto di vista
ambientale.
-
In Somalia oltre
3 milioni di abitanti hanno bisogno di assistenza a causa della
scarsità dei raccolti e della penuria di cibo. La situazione è aggravata
da gravi inondazioni
-
L'Etiopia sta
affrontando la peggiore siccità degli ultimi 30 anni. 8,2 milioni di
abitanti soffrono una condizione di insicurezza alimentare e 350.000
bambini hanno bisogno di assistenza nutrizionale.
-
In Indonesia El
Niño ha inasprito gli effetti degli enormi incendi di torba e foreste,
tuttora in corso. Solo ad agosto e settembre, il fumo degli incendi ha
causato infezioni respiratorie gravi in 272.000 persone principalmente
bambini.
-
Negli Stati della regione del Pacifico El Niño minaccia di lasciare oltre 4 milioni di abitanti senza cibo o acqua potabile.
-
La
siccità favorita da El Niño è una delle più gravi mai registrate in
America Latina: sono a rischio 3,5 milioni di persone tra Guatemala, Honduras e El Salvador, 1,1 milioni di persone (fra cui 400.000 bambini) in Perù e 1,5 milioni (per metà minori) in Ecuador.
L'UNICEF teme che El Niño provocherà un significativo incremento di malaria, febbre dengue, diarrea e colera, malattie tra i maggiori killer dell’infanzia.
Quando condizioni climatiche estreme privano le comunità dei loro mezzi di sostentamento, i bambini cominciano a soffrire di malnutrizione:
condizione che li indebolisce, esponendoli a un rischio ancor maggiore
di malattie, ritardi nello sviluppo mentale e morte prematura.
«I
bambini e le loro comunità hanno bisogno del nostro aiuto per
risollevarsi dall’impatto di El Niño e per prepararsi all'impatto dei
prossimi eventi» commenta Anthony Lake, Direttore dell’UNICEF. «Allo
stesso tempo, l’intensità e il potenziale distruttivo di questo
fenomeno dovrebbero essere un allarme per i leader del mondo che si
incontreranno al vertice sul clima di Parigi. Nel momento in cui
cercheranno un accordo per limitare il riscaldamento globale, dovrebbero
tenere bene a mente che la posta in gioco sono il futuro dei bambini di
oggi e del pianeta che lasceremo loro in eredità».
Dal 30 novembre all’11 dicembre 2015 i leader mondiali si ritroveranno a Parigi per la 21° Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima
(#COP21), una delle ultime occasioni a disposizione della comunità
internazionale per raggiungere un accordo universale e vincolante per
limitare il riscaldamento globale tagliando le emissioni di gas serra.
Scarica il rapporto UNICEF "A wake-up call. El Niño's Impact on Children"