“CSR e crescita economica: possiamo fare un passo avanti” – Roberto Orsi, Direttore Osservatorio Socialis. (Scopri di più su:
http://www.osservatoriosocialis.it/2015/11/02/csr-e-crescita-economica-facciamo-un-passo-avanti-roberto-orsi-direttore-osservatorio-socialis/)
L’economista francese Thomas Piketty, autore de “Il Capitale del XXI Secolo”, ha fatto accendere di nuovo i riflettori sulla necessità della revisione della crescita economica, in Francia come in Europa: il mondo sta profondamente cambiando ed è alla ricerca di una nuova visione dell’economia, più matura, più sostenibile, più trasparente.
Sono temi che innanzitutto suggeriscono di dover dare, da parte dei governi, un aiuto energico e convinto alle imprese più impegnate, per permettere loro di continuare a conciliare il profitto con la salvaguardia dell’ambiente, il rispetto delle regole con l’attenzione al territorio, l’organizzazione dell’azienda con il coinvolgimento dei dipendenti.
Sono i temi della CSR (la responsabilità sociale delle imprese), quella cultura manageriale che da alcuni anni cerca riconoscimenti più decisi dalle amministrazioni pubbliche e dai governi centrali, a fronte di investimenti economici significativi, il cui impatto è sotto gli occhi di tutti: solo in Italia da 450 milioni di euro l’anno nel 2001 a 1 miliardo di euro nel 2014, secondo i dati contenuti nel VI Rapporto sull’impegno sociale delle aziende dell’Osservatorio Socialis.
La Direttiva UE 95/2014 che i governi dovranno recepire entro il 2016 d’altra parte va nel senso giusto: l’Italia può diventare la guida d’Europa su questo terreno, e le imprese che producono nel nostro Paese possono farsi trovare pronte a raccogliere i frutti del loro impegno.
Bisogna avere coraggio, e fare un passo avanti, perché un’economia più attenta al sociale, alla trasparenza, all’educazione, alla solidarietà, all’innovazione fa crescere la società, contro ogni crisi.