Giovedì 8 ottobre, nell’ambito del Terra di Tutti Art Festival, alle Serre dei Giardini Margherita presentazione del progetto europeo “Susy – SUstainable and Solidarity economY” con la direttrice di Unisol Brasil Magda de Sousa Almeida, il coordinatore europeo di Ripess (Rete intercontinentale per la promozione dell’economia sociale e solidale) Jason Nardi, il presidente della cooperativa di cittadini coltivatori biologici di Bologna Arvaia Alberto Veronesi, il presidente di Cospe onlus Fabio Laurenzi e la coordinatrice del progetto Susy Elisa Delvecchio.

Per motivi di salute non sarà presente l’economista brasiliano Paul Singer. Al suo posto, Benedito Anselmo Martins de Oliveira, capo di gabinetto della Segreteria nazionale dell’economia sociale al Ministero del lavoro e dell’occupazione del Governo brasiliano.

Dagli orti urbani di Bologna alle imprese autogestite del Brasile, un appuntamento sulle migliori esperienze di economia sociale e solidale. Giovedì 8 ottobre dalle ore 17.00 alle 21.00 a Bologna, all’interno della 9a edizione del Terra di Tutti Art Festival, presso le Serre dei Giardini Margherita (via Castiglione 134) si tiene l’incontro “Come può cambiare l’economia”, promosso dall’organizzazione non governativa Cospe onlus per presentare il progetto europeo “Susy – SUstainable and Solidarity economY”.

Gruppi di acquisto, mercati contadini, finanza etica, aziende gestite dal basso sono tutti possibili esempi di economia sociale e solidale: sono modelli alternativi di produzione, distribuzione, consumo e risparmio fondati sull’equità, sulla sostenibilità, sulla partecipazione e sul legame con il territorio. L’incontro a Bologna sarà l’occasione per raccontare alcune buone pratiche locali e internazionali insieme alla direttrice dell’unione di cooperative e imprese solidali Unisol Brasil Magda de Sousa Almeida, il coordinatore europeo di Ripess (Rete intercontinentale per la promozione dell’economia sociale e solidale) Jason Nardi, il presidente della cooperativa di cittadini coltivatori biologici di Bologna Arvaia Alberto Veronesi, la coordinatrice del progetto Susy Elisa Delvecchio e il presidente di Cospe Fabio Laurenzi.

Diversamente da quanto annunciato, non sarà presente l’economista e professore universitario Paul Singer, rimasto in Brasile a causa di un malessere. Al suo posto ci sarà Benedito Anselmo Martins de Oliveira, capo di gabinetto della Segreteria nazionale dell’economia sociale al Ministero del lavoro e dell’occupazione del Governo brasiliano.

Al termine dell’incontro verrà proiettato il documentario “Unlearning” di Lucio Basadonne e Anna Polli, in concorso per il premio miglior produzione italiana al Terra di Tutti Art Festival: la storia (autobiografica) di una famiglia genovese – mamma, papà e bimba di 6 anni – che per sei mesi lascia città, casa, lavoro e asilo, e girando l’Italia scopre un mondo dove l’uomo e la natura possono vivere in simbiosi e il baratto e l’economia della condivisione possono sostituire la moneta.


Benedito Anselmo Martins de Oliveira

Il professor Benedito “Benè” Anselmo Martins de Oliveira si è diplomato in Management delle cooperative presso l’Università di Paraíba (1980) e ha conseguito un master in Business administration presso l’Università di Lavras (1996) e un dottorato di ricerca in Scienze sociali presso il Corso di perfezionamento in Sviluppo, agricoltura e società federale rurale all’Università di Rio de Janeiro.

Ha lavorato per dieci anni in cooperative, ricoprendo la carica di direttore e di consulente esecutivo Dal 1994 al 1997 è stato professore alla Tocantins State University, oggi Università federale di Tocantins. Dal 1998 è professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze amministrative e contabilità all’Università di San Paolo.

Ha esperienza in amministrazione, con particolare attenzione alle cooperative e alle associazioni, sui seguenti argomenti: economia sociale, cooperative, terzo settore, cooperative popolari, gestione collettiva, partecipazione, cooperazione e solidarietà. È stato membro del Consiglio nazionale di economia solidale e del Forum nazionale di economia solidale. È stato coordinatore nazionale della rete di Itcp (Incubatori tecnologici di cooperative popolari). È stato prorettore dell’Università di San Paolo. Attualmente è capo di gabinetto della Segreteria nazionale dell’economia sociale al Ministero del lavoro e dell’occupazione del Governo brasiliano.


La cooperativa Arvaia

La cooperativa agricola di cittadini coltivatori biologici Arvaia (dal bolognese “arvajja”, pisello) è stata fondata il 15 febbraio 2013 da un gruppo di 7 persone, in poco tempo passati a 50 soci, che all’inizio coltivavano 3 ettari di orti comunali. Oggi i soci sono 250 e la cooperativa, dopo aver vinto un bando del Comune di Bologna nel giugno del 2015, ha in gestione 40 ettari per realizzarci un “parco città-campagna”. Dalla semina al raccolto, la gestione della cooperativa e del lavoro agricolo è collettiva.

La collaborazione comincia con la divisione di un budget di produzione, che comprende tutte le spese che saranno effettuate durante l’anno per produrre il cibo che verrà distribuito ai soci stessi. Il budget viene deciso a inizio anno in occasione dell’assemblea generale, l’organo sovrano che stabilisce anche cosa coltivare e come organizzare il lavoro. Il budget viene suddiviso per il numero di soci: la singola quota annuale – indicativamente di 550 euro, ma c’è un sistema di solidarietà interna per cui chi può dare di più aiuta chi è in difficoltà – consente di ricevere settimanalmente frutta e verdura, sufficienti per una famiglia di 2-3 persone. I prodotti – 75 varietà, dalla cipolla alla fragola, dalla zucca ai fagioli) – vengono raccolti due volte a settimana e consegnati attraverso 8 punti distribuiti in varie zone della città.

Arvaia è la prima in Italia ad applicare il modello Csa (Community supported agricolture), un sistema di gestione collettiva di un bene comune ai fini di sussistenza, che ha tra le sue finalità l’occupazione (i soci lavoratori sono tra 4 e 7 persone, a seconda della stagione), la crescita della partecipazione sociale, il monitoraggio e la difesa del territorio, la diffusione dell’agricoltura biologica e biodinamica, il recupero delle colture tradizionali e il ridimensionamento del mercato e degli scambi monetari. (www.arvaia.it)


Magda de Sousa Almeida - Unisol Brasil

Magda de Sousa Almeida è direttrice esecutiva di Unisol Brasil, un’associazione senza fini di lucro fondata nel marzo 2000, che rappresenta le imprese autogestite brasiliane e si occupa della difesa degli interessi della classe lavoratrice, del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e, più in generale, di promuovere una trasformazione della società improntata sui valori della democrazia e della giustizia sociale.

Le imprese rappresentate da Unisol sono attive nei settori della metallurgia, dell’alimentazione, dell’edilizia, dell’abbigliamento e tessili, delle cooperative sociali, del riciclaggio, dell’artigianato, dell’agricoltura e dell’apicoltura. Tutte si sono impegnate ad adottare i principi dell’autogestione democratica e a garantire l’efficienza e la redditività, la piena partecipazione di tutti gli affiliati, la pluralità di idee e la trasparenza finanziaria e amministrativa.


Il progetto “Susy – SUstainable and Solidarity economY”

Promosso dall’organizzazione non governativa Cospe onlus, in collaborazione con un vastissimo partenariato europeo e internazionale, il progetto Susy ha una durata triennale e l’obiettivo di analizzare, promuovere e rafforzare le esperienze e le buone prassi di economia sociale e solidale, promuovendo un nuovo paradigma di sviluppo in grado di contrastare la povertà e diffondere uno stile di vita equo e sostenibile.

Ricerca, formazione, informazione e advocacy sono le 4 direttrici in cui si svilupperà il progetto Susy. L’attività di ricerca prevede la mappatura delle migliori esperienze di economia sociale e solidale in 46 territori dell’Unione europea (per l’Italia sono Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Puglia) e in 9 Paesi di tutto il mondo (Brasile, Bolivia, India, Malesia, Mauritius, Mozambico, Palestina, Tunisia e Uruguay). Le buone prassi saranno poi analizzate e confrontate in numerosi workshop in tutta Europa. L’attività di formazione prevede invece un corso residenziale indirizzato ai partner del progetto e corsi di formazione in ogni territorio rivolti agli stakeholder individuati attraverso la mappatura.

Numerose le attività di comunicazione e informazione, dall’apertura di un sito con una mappa sulle esperienze più significative di economia sociale e solidale, alla realizzazione di video-reportage, speaker tour, concorsi e festival.

Il progetto “Susy – Sustainable and solidarity economy” è realizzato da: Cospe e Fairwatch (Italia), Südwind Agentur (Austria), Inkota (Germania), Deša Dubrovnik (Croazia), Kopin (Malta), Cerai (Spagna), Polish Fair Trade Coalition (Polonia), Ekumenicka Akademie Praha Europe (Repubblica Ceca), Fair Trade Hellas (Grecia), ngo Mondo (Estonia), Balkan Institute for Labour and Social Policy (Bulgaria), Cardet (Cipro), Pro Ethical Trade Finland (Finlandia), Resources Humaines sans Frontières (Francia), The Co-operative College e Think Global (Regno Unito), Cromo Foundation e Foundation for Development of Democratic Rights DemNet (Ungheria), Instituto Marquês de Valle Flôr (Portogallo), Terra Mileniul III Foundation (Romania), Slovak Centre for Communication and Development (Repubblica Slovacca), Peace Institute – Institute for Contemporary Social and Political Studies (Slovenia), Action pour le Développement Asbl – Sos Faim (Belgio), Green Liberty (Lettonia), Waterford One World Centre (Irlanda).

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