Luciano Zanin, presidente dell’associazione di categoria dei fundraiser e direttore scientifico di ConfiniOnline, è intervenuto in occasione del seminario sul fundraising di prossimità organizzato dalla Fondazione Comasca, riflettendo sull’incapacità, e al contempo la necessità, delle piccole e medie organizzazioni non profit di reperire risorse economiche attraverso la raccolta fondi. (Scopri di più su: http://www.fondazione-comasca.it/il-posto-piu-buio-ai-piedi-della-candela-lintervento-di-luciano-zanin/)

“Il posto più buio è ai piedi della candela”: partendo proprio dal significativo titolo della presentazione, Zanin si chiede se sia necessario aspettare che tutta la candela si bruci prima di iniziare a valorizzare le relazioni che abbiamo nel territorio in ottica di attivazione di una strategia di fundraising.

La risposta non è scontata perchè ci vuole il coraggio di fare una scelta impegnativa. Fare fundraising, infatti, significa rimettere in discussione l’intero modello organizzativo delle nostre organizzazioni, per reperire non solo denaro ma anche donazioni in termini di competenze, tempo, e soprattutto relazioni. Solo curando le relazioni che abbiamo con la realtà che ci circonda, sottolinea Zanin, possiamo davvero implementare una buona strategia di raccolta fondi e il dono diventa uno strumento attraverso rafforzare questi legami.

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