Lunedì l'incontro tra Obama e il primo ministro indiano. Manifesti MSF con il Taj Mahal fatto di pillole.
New York/Roma. In occasione dell’incontro tra il presidente Obama e il primo ministro indiano Modi, lunedì a New York, Medici Senza Frontiere (MSF) avverte che a causa della pressione esercitata dagli Stati Uniti perché l’India modifichi le proprie politiche sulla proprietà intellettuale, milioni di persone in tutto il mondo potrebbero perdere la possibilità di fruire di farmaci economicamente accessibili.
Alla base del lavoro MSF in oltre 60 paesi ci sono i farmaci generici accessibili prodotti in India. Per questo MSF ha esortato Modi a tenere duro e proteggere il ruolo dell’India come “farmacia dei paesi in via di sviluppo”.
Lunedì MSF ha installato grandi manifesti su camion davanti all’albergo di Modi e al consolato indiano a New York con l’immagine del Taj Mahal fatto di pillole e lo slogan “Incredible India” che riprende una nota campagna pubblicitaria per il turismo in India.
“Per fare il nostro lavoro e fornire assistenza umanitaria in tutto il mondo abbiamo bisogno delle medicine a prezzi accessibili prodotte in India e non permetteremo che la farmacia dei paesi in via di sviluppo venga chiusa” ha detto Manica Balasegaram, direttore generale della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF. “Le decisioni del primo ministro Modi avranno un impatto sulla salute di milioni di persone, per questo lo esortiamo a non piegarsi sotto le pressioni degli Stati Uniti, che vogliono modificare le politiche del paese per favorire gli interessi della grande industria farmaceutica.”
La legge indiana è più rigida rispetto agli altri paesi sui requisiti che devono avere i brevetti e, nell’interesse della salute pubblica, respinge richieste di brevetto su prodotti che presentano modifiche minime rispetto ai prodotti farmaceutici esistenti. In questo modo ha lasciato spazio alla competitività dei farmaci generici il che, per esempio, ha garantito il ribasso del prezzo di una combinazione di farmaci per l’HIV del 99% in dieci anni, passando da 10.000 dollari a circa 100 dollari.
Il governo degli Stati Uniti, supportato con forza dalla lobby delle farmaceutiche, non solo sta facendo pressione sull’India perché ammorbidisca i propri standard sui brevetti, ma spinge insistentemente l’India a implementare un sistema di regolamentazione sui farmaci che subordini la registrazione dei farmaci generici allo scadere del brevetto dei corrispettivi farmaci originari. Sembra che il Ministro della Salute indiano stia prendendo queste modifiche in seria considerazione, il che avrebbe come conseguenza di ritardare per tempi lunghissimi la commercializzazione dei generici, con effetti disastrosi sui pazienti.
“L’industria farmaceutica multinazionale sta facendo di tutto per eliminare la competitività dei farmaci in India” ha detto Stella Egidi, direttore medico di MSF. “L’India non deve accettare la linea degli Stati Uniti secondo cui la proprietà intellettuale, collegata ad alti prezzi dei farmaci, è l’unico modo di ottenere investimenti; semplicemente non è così.”
Più dell’80% dei farmaci utilizzati da MSF per trattare oltre 200.000 persone affette da HIV sono farmaci generici indiani e MSF acquista in India farmaci essenziali per trattare altre malattie come la tubercolosi e la malaria. L’India produce inoltre versioni accessibili di farmaci per malattie non trasmissibili, che oggi sono considerati troppo costosi anche per i sistemi sanitari nei paesi industrializzati. Perfino i paesi occidentali, e l'Italia tra questi, sono oggi pesantemente toccati dalle regole commerciali imposte dall’industria farmaceutica. È il caso dei nuovi farmaci antivirali contro l’epatite C, i cui prezzi vertiginosi (il sofosbuvir, per esempio, costa circa 40.000 euro a ciclo di trattamento) hanno imposto nel nostro paese un limite per cui possono essere prescritti solo ad alcune categorie di pazienti tra quelli che potrebbero beneficiare dei nuovi trattamenti. Inoltre scandalose operazioni commerciali hanno di recente portato a drastici aumenti di prezzo di vecchi farmaci in maniera del tutto arbitraria (come per il Daraprim usato nel trattamento della Toxoplasmosi, un’infezione che colpisce i soggetti HIV positivi ma che è anche molto rischiosa se contratta in gravidanza).
“Esortiamo il primo ministro Modi a non accettare le richieste e gli standard degli Stati Uniti sulla proprietà intellettuale” ha concluso Stella Egidi. “Sono in gioco milioni di vite.”