"La riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle è un atto contro il clima globale e va esattamente nella direzione opposta a quella che il Paese deve decidere di prendere: le fonti rinnovabili, l'efficienza e il risparmio energetico." Questa la posizione espressa in modo congiunto dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Greenpeace e WWF.
Le associazioni aggiungono che "ancora non abbiamo visto alcun piano dell'Italia per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, mentre assistiamo a continue iniziative pro carbone, non ultima quella promossa dal governo e dalla Regione Sardegna a favore del carbone del Sulcis. Ogni kilowattora a carbone emette dal doppio al triplo di CO2 rispetto al gas e l'Italia ha ancora un deficit sulle fonti rinnovabili di oltre 30 miliardi di kilowattora al 2010: una produzione pulita pari a 3 centrali di Porto Tolle.
Il governo deve bocciare la riconversione a carbone di Porto Tolle e fermare quella di Civitavecchia" hanno aggiunto le tre associazioni. "L'unico futuro accettabile per Porto Tolle, anche considerando l'impatto locale in un'area di elevatissimo pregio ambientale, è una conversione a gas, non certo il carbone" concludono le tre associazioni.