Nell’ambito della riduzione degli sprechi Cittadinanzattiva ha individuato nell’abbandono degli edifici e degli spazi infrastrutturali o agricoli peri-urbani uno dei capitoli più evidenti di comportamenti errati e dannosi e di spreco di risorse. (Scopri di più su.
http://www.cittadinanzattiva.it/notizie/attivismo-civico/7923-campagna-disponibile-l-attivismo-civico-per-la-riqualificazione-dei-territori.html)
Francesca Moccia
Nella gran parte dei Paesi di più antica industrializzazione vi è infatti una enorme quantità di edifici inutilizzati e in Italia il fenomeno è aggravato dalla scarsa lungimiranza di gran parte degli interventi pubblici e la notevole quantità di edifici già inutili o sovradimensionati al momento della costruzione.
Ci troviamo oggi di fronte a una grande varietà di beni inutilizzati: capannoni industriali, uffici, case cantoniere, cascine, ferrovie, stazioni, ospedali, centrali elettriche, abitazioni, strutture sportive, palestre, ecc..
Tuttavia questi beni rappresentano per il nostro Paese il maggiore capitale materiale disponibile, un vero e proprio patrimonio, che si riduce nel suo valore man mano che va verso il degrado.
Il rinnovamento urbano o il restauro, condotti con investimenti pubblici, si possono applicare ad un numero ridotto di situazioni. Appare improbabile disporre di investimenti pubblici tanto elevati da riqualificare tutto il patrimonio esistente.
Invece un recupero intelligente e lungimirante è possibile grazie all’azione dei cittadini.
La creatività e l’impegno dell’intera comunità sono in grado di attivare un diffuso riuso dei beni inutilizzati con progetti semplici, economici, facilmente realizzabili, utili, piacevoli, per renderli finalmente disponibili!
Il panorama dei soggetti che operano in tale direzione è veramente enorme e molto variegato.
La capacità di iniziativa autonoma dei cittadini mostrata in questo ambito, a volte contro le amministrazioni, a volte con il loro favore e supporto, è un grande segnale di vitalità che va valorizzata, accompagnata dalle istituzioni, senza essere sottomessa ad un regime di controllo, ma alla sola garanzia di sicurezza e fruibilità dei beni da parte dei cittadini stessi.
Da qui l’idea di promuovere la campagna Disponibile! lanciata a Spoleto da Cittadinanzattiva nel 2014, in occasione della prima festa nazionale Spreko, per denunciare lo spreco di beni e aree abbandonate, promuovere attività di riduzione di tali situazioni e sostenere la mobilitazione dei cittadini in questo ambito.
A un anno dal lancio della campagna sono stati raggiunti diversi risultati, primo fra tutti l’approvazione dell’articolo 24 della Legge n. 164/2014, che con un emendamento proposto da Cittadinanzattiva oggi estende la possibilità per i cittadini, singoli e associati, di proporre ai Comuni progetti volti non solo alla realizzazione di attività quali pulizia, abbellimento e manutenzione di aree del territorio, ma soprattutto al recupero e riuso di beni immobili e aree inutilizzate che potrebbero essere valorizzate grazie al contributo e alla cura dei cittadini, a beneficio dell’intera collettività e nello spirito dell’articolo 118, ultimo comma, della Costituzione; in secondo luogo la pubblicazione Disponibile! presentata a Spoleto nella seconda festa nazionale Spreko il 5 giugno 2015 che presenta foto e storie di 37 esperienze di riappropriazione di aree ed edifici abbandonati riconvertiti a spazi e progetti per attività di interesse generale; il nascente network Disponibile! che raggruppa i soggetti promotori di tali esperienze; una Mostra sul riuso; un Atelier di tesi presso la facoltà di architettura di Reggio Calabria.
I partner della Campagna Disponibile! sono Confederazione Italiana Agricoltori, Fondazione Etica ed Earth Day Italia.
- Cliccando qui è possibile scaricare il freebook, a cura di Adriano Paolella : " Dal recupero degli sprechi un nuovo assetto insediativo".
- Da questo link puoi scaricare il freebook gratuito dedicato a 32 progetti già realizzati dai cittadini in tutta Italia. " Disponibile! Il diritto dei cittadini a riusare gli spazi abbandonati".
Francesca Moccia/
f.moccia@cittadinanzattiva.it. Classe '71, sannita di origini e romana di adozione. Laurea in giurisprudenza, con spiccata passione per i diritti umani e con master in relazioni pubbliche e welfare, incontra Cittadinanzattiva nel 1998. Assume la guida del Tribunale per i diritti del malato nel 2006, anno in cui viene conferita all'organizzazione la "medaglia d'oro" al valore della sanità pubblica. Oggi è vice segretario generale di Cittadinanzattiva, si sente molto "mamma acrobata" in continuo equilibrio tra famiglia e lavoro.