Legge votata mercoledì 5 agosto dalla Commissione Agricoltura. I prodotti avranno un punteggio in più nei bandi per mense scolastiche e ospedali, imprese e cooperative (impegnate nell’inserimento di disabili o persone svantaggiate) saranno preferite anche nell'assegnazione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata. (Scopri di più su:
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/488705/La-Camera-ha-detto-si-ecco-la-legge-che-valorizza-l-agricoltura-sociale)
Milano. Nasce il marchio "agricoltura sociale", i prodotti avranno un punteggio in più nei bandi per le mense scolastiche e degli ospedali, imprese e cooperative saranno preferite nell'assegnazione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata. Sono alcune delle novità della nuova legge sull'agricoltura sociale, votata questa mattina dalla Commissione Agricoltura della Camera in sede deliberante. Il testo, composto da 7 articoli, era già stato approvato dai due rami del Parlamento ed era tornato alla Camera dopo le variazioni inserite, ai primi di luglio, dal Senato.
"Finalmente si arriva così ad avere una legge quadro che regoli questo settore - spiega Luca Sani (Pd), presidente della Commissione -. Si dà inoltre una definizione precisa di agricoltura sociale". Secondo l'articolo 2 "per agricoltura sociale si intendono le attività esercitate dagli imprenditori agricoli e dalle cooperative sociali" dirette a realizzare l'inserimento socio-lavorativo di persone disabili o svantaggiate, a fornire servizi che "affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative". Rientrano nel concetto di agricoltura sociale anche le fattorie didattiche e gli agri-asili. Le cooperative sociali, però, dovranno avere almeno il 30% del proprio fatturato derivante dall'attività agricola per essere considerate del settore. Una barriera che non è piaciuta a molte realtà del sociale che svolgono sì il lavoro nei campi ma non in maniera tale da arrivare a un terzo del fatturato.
Per le aziende agricole e le cooperative sociali la legge quadro rappresenta un trampolino di lancio. Potranno infatti accedere a contributi regionali specifici, i comuni potranno prevedere misure per la valorizzazione dei prodotti provenienti da agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche. Inoltre nell'assegnazione di beni demaniali o di terreni confiscati, le imprese del settore potranno godere di una corsia preferenziale. Infine, presso il Ministero dell'agricoltura verrà istituito un osservatorio sull'agricoltura sociale: tra i suoi compiti, lo studio del fenomeno in Italia (di cui non si conosce con precisione la dimensione) e suggerire misure per il sostegno alle imprese e per la semplificazione delle procedure amministrative. (dp)