Ancora attacchi aerei contro 9 ospedali in Siria nel giro di quattro giorni. Un trend devastante e in crescita di una guerra che colpisce sempre di più civili e strutture sanitarie. Per il capo missione per la Siria Sylvain Groulx: “I recenti attacchi sono una chiara violazione del diritto internazionale umanitario, che proibisce attacchi militari contro gli ospedali. I bombardamenti possono puntare obiettivi specifici e questi ospedali sono luoghi riconosciuti. Devono essere rispettati come spazi neutrali.”
Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia attacchi aerei contro 9 ospedali o nelle loro vicinanze – tra cui tre ospedali supportati da MSF – nella provincia di Idlib, in Siria nord-occidentale. Questi attacchi, avvenuti nell’arco di 4 giorni tra il 7 e il 10 agosto, mostrano come il conflitto in corso stia colpendo un numero sempre maggiore di civili e strutture sanitarie.
Tra le persone uccise negli attacchi ci sono tre operatori sanitari, un paziente e sette civili. Sette operatori sanitari, sei pazienti e oltre 18 civili sono rimasti feriti. Un centro per la dialisi che fornisce trattamenti indispensabili a un bacino di 30.000 persone ha chiuso a causa dei bombardamenti e i pazienti devono ora percorrere quasi 70 chilometri in un ambiente non sicuro per avere accesso alle cure. In altri ospedali sono state colpite sale operatorie e reparti di ortopedia e fisioterapia. Due ambulanze, un generatore e un laboratorio sono stati distrutti dai missili e altre tre ambulanze sono state danneggiate.
Il capo missione di MSF per la Siria, Sylvain Groulx, ha descritto gli attacchi come un trend devastante e crescente che conta sempre più attacchi contro i servizi sanitari in tutto il paese:
“I recenti attacchi sono una chiara violazione del diritto internazionale umanitario, che proibisce attacchi militari contro gli ospedali. I bombardamenti possono puntare obiettivi specifici e questi ospedali sono luoghi riconosciuti. Devono essere rispettati come spazi neutrali, dove i civili possano avere garantito il loro diritto all’assistenza medica in modo sicuro. I civili subiscono ogni giorno il peso di questa guerra e il numero di morti e di feriti tra la popolazione continua a crescere.”
Negli ultimi mesi ci sono stati attacchi simili contro infrastrutture civili, tra cui diverse strutture sanitarie, in molti dei governatorati non più controllati dalle forze governative.
MSF chiede a tutte le parti del conflitto di rispettare le aree ospedaliere e di garantire la sicurezza dei civili.
In Siria MSF gestisce 5 strutture mediche e supporta più di 100 ospedali e centri sanitari. MSF lavora anche con i rifugiati siriani che sono scappati in Iraq, Giordania e Libano.