Il presidente di SOS Villaggi dei Bambini, Helmut Kutin, è profondamente impegnato ad assicurare ai bambini africani una vita migliore: «La crescita della pandemia Aids è scioccante. E inimmaginabile. Questa è la precisa ragione per cui dobbiamo ad ognuno dei milioni di orfani a causa dell'Aids un aiuto con tutte le nostre forze, laddove sia possibile. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a questa miseria. La battaglia contro l'Aids è a favore degli orfani da Aids riguarda la sopravvivenza e il futuro di un'intera generazione. Ai bambini che crescono in comunità affette dal virus Hiv mancano elementi di base come il cibo, l'opportunità di un'istruzione, attenzioni e cure. Spesso non hanno alcuna influenza su decisioni essenziali come andare o non andare a scuola. Essi sono comunemente esposti a discriminazione, sfruttamento e stigmatizzazione. Miss Gombakomba insegna agli orfani da Aids in una scuola Hermann Gmeiner in Zimbabwe, ed è molto preoccupata per il futuro dei bambini: «E' una situazione spaventosa. I bambini sono costretti ad assumere il ruolo di adulti già quando sono molto piccoli. Hanno un background scioccante, che ti strazia il cuore. Dove andremo a finire? In un mondo di piccoli adulti?». La battaglia contro l'Aids e la povertà, che dall'Aids nasce e che ne causa l'ulteriore dilagare, è una delle grandi sfide dell'umanità. SOS Villaggi dei Bambini vuole che i bambini, in tutto il mondo, crescano un una famiglia che li ami, li rispetti e li protegga. La prima sfida nel lavoro quotidiano dell'organizzazione è dare agli orfani una nuova casa in un Villaggio SOS, per assicurare che le famiglie affette da Aids possano esercitare i propri diritti e difenderli. Nel proprio lavoro con le famiglie, SOS Villaggi dei Bambini si occupa in particolare dei bambini e delle mamme, che hanno perso entrambi i genitori e che di conseguenza sono responsabili per i loro fratelli. Davanti all'Hiv le donne sono svantaggiate sotto molti aspetti. Il tasso di infezione è in aumento rispetto agli uomini, e in molte regioni l'educazione sessuale è tutto tranne che adeguata. In tutte le strutture SOS, come previsto dai programmi dell'organizzazione, a chi è stato affetto sono fornite informazioni e spiegazioni sulle cause e i rischi dell'Aids. Le famiglie colpite dalla malattia possono avere anche ulteriori informazioni sul virus, test gratis e terapie antiretrovirali nei centri medici SOS. In Africa, gli staff di SOS Villaggi dei Bambini e di altre organizzazioni si occupano in circa 60 centri medici e sociali di circa 40mila tra bambini e famiglie colpite da Aids, aiutandoli a riguadagnare un senso di speranza per il futuro. Molti dei programmi è sviluppata a sud del Sahara, dove vive la maggioranza degli orfani da Aids. «Nel nostro programma è incluso ogni sforzo per assicurare le vite di bambini e famiglie colpite da Aids. Vogliano lavorare con le rispettive comunità dei villaggi per creare network di sicurezza per bambini e famiglie, che inoltre ricevono un considerevole aiuto dalla gente delle stesse comunità», ha detto il presidente Kutin, enfatizzando il significato della collaborazione con altri partner per gestire problemi tanto complessi. Troppo spesso le persone, in tutto il mondo, chiudono gli occhi davanti alle cause e agli effetti dell'Aids, che spiana la strada a isolamento, stigmatizzazione e tabù. «L'educazione sessuale dovrebbe essere aperta e completa. Dovrebbe istruire le persone sul pericolo dell'Aids, così come spiegar loro che le persone affette dal virus non hanno bisogno della nostra tolleranza ma del nostro aiuto e del nostro rispetto», ha detto il segretario generale Richard Pichler, sottolineando il bisogno medesimo. L'Africa è senza dubbio il continente in cui la pandemia dell'Aids è peggiore che altrove. Nel solo sud del Sahara 26 milioni di persone ne sono affette. Allo stesso modo, non possiamo ignorare il preoccupante aumento delle infezioni nell'Europa centrale e orientale, in parte dell'Asia e dell'America Latina. Della nostra attenzione e del nostro aiuto c'è bisogno a ogni livello. Il contributo di SOS Villaggi dei Bambini alla battaglia contro l'Aids, tuttavia, deve essere parte ci uno sforzo comune da parte di Paesi, governi comunità e organizzazioni. Solo quando questioni sociali, come lo status e l'autodeterminazione delle donne o il diritto all'istruzione e all'educazione sessuale, saranno risolti sul lungo termine e in modo sostenibile, ci sarà speranza per la generazione attuale di orfani dell'Aids.

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