Il gruppo di ricerca Isfol che lavora sul Programma per il sostegno e lo sviluppo dei percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico (Pro.P.) ha pubblicato un volume intitolato “Linee guida per l’inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico”. (Scopri di più su: http://www.isfol.it/news/le-linee-guida-per-linserimento-socio-lavorativo)

Il documento a cura di Amedeo Spagnolo e Giovanni Bartoli si propone di fornire una proposta per la realizzazione di un sistema di Linee Guida nazionali, nonostante le diversità regionali, per l’inserimento lavorativo delle persone con disagio psichico.

L’attività del Programma, nel corso dei sei anni di lavoro a contatto con le Regioni, ha già portato ad alcuni importanti cambiamenti di “sistema” prodotti dalla riorganizzazione dei servizi regionali, da nuove modalità di approccio ai problemi e, in alcuni casi, da normative e raccomandazioni regionali scaturite nell’ambito del Progetto. A questo proposito uno dei risultati più importanti è stata l’elaborazione di Linee Guida regionali che in alcuni casi, come la Puglia e il Veneto, hanno ottenuto l’approvazione con delibera di Giunta regionale.

Nell’ultimo biennio anche la Sardegna, il Molise, le Marche, la Campania e il Friuli Venezia Giulia hanno lavorato con l’Isfol all’elaborazione di documenti programmatici assunti ufficialmente dalle rispettive Regioni. Le differenze territoriali, pure evidenti nel Paese, hanno spronato il gruppo di ricerca del Pro.P. ad analizzare nel dettaglio i diversi documenti regionali prodotti fino a questo momento al fine di identificare un minimo comun denominatore dal quale partire per individuare regole uniformi tra tutte le Regioni italiane.

Sette sono i temi individuati come ricorrenti nelle Linee Guida adottate dalle diverse regioni: la costruzione di reti per aumentare l’efficienza dei processi di inserimento lavorativo, l’utilizzo di un linguaggio condiviso, le modalità di inserimento lavorativo, la responsabilità sociale delle imprese, il sostegno alla cooperazione sociale e all’impresa, la valorizzazione delle potenzialità lavorative della persona con disturbo psichico, il contrasto allo stigma.

Tali punti rappresentano l’ossatura per la costruzione di analoghi documenti sia di livello regionale che nazionale che il gruppo di lavoro ha sintetizzato e messo a disposizione degli addetti ai lavori e dei decisori politici proprio attraverso questo volume. L’obiettivo finale è quello di superare tutti gli ostacoli che ancora impediscono il pieno inserimento delle persone con disturbo psichico nella società e nel mondo del lavoro.

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