Dei circa 550 mila bambini nati vivi in Italia, dai 300 ai 400 non vengono riconosciuti dalla madre (Fonte ISTAT - 2005).Si tratta di dati per ovvi motivi stimati, che denotano comunque la gravità di un fenomeno dalle dimensioni numeriche ed etiche molto pesanti, che va affrontato, monitorato e contrastato. Punta proprio a questo la ricerca-indagine "Nati indesiderati. Campagna di sensibilizzazione a sostegno della maternità e del bambino", sostenuta dall'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione del Veneto e della quale è stato incaricato il Centro Regionale di Documentazione e Analisi sulla Famiglia, che la realizzerà con la collaborazione di Soroptimist International d'Italia e dell'Azienda ULSS 16 di Padova.
Le fasce più a rischio della popolazione sono attualmente le donne immigrate, che magari temono di entrare in contatto con le istituzioni perché non in regola o per timore di perdere il lavoro o per motivi legati a sfruttamento e prostituzione. Le ricerche hanno messo in evidenza come madri socialmente isolate siano a rischio di diventare più frequentemente riluttanti nei confronti dei figli. Ma gli abbandoni maturano anche in altri contesti, definiti dall'immaginario comune come "socialmente adeguati", mentre solo una piccola parte di donne che abbandona il figlio o compie un infanticidio è affetta da malattia mentale.
Obiettivo dell'iniziativa è innanzitutto quello di delineare un quadro più aggiornato sulle conoscenze del fenomeno in Veneto, per poi diffondere e avviare azioni positive che permettano di prevenire gli abbandoni che mettono in pericolo la vita dei neonati e fornire alle madri ogni aiuto e ogni supporto perché possano decidere, con la massima responsabilizzazione, il riconoscimento o il non riconoscimento dei loro nati. I risultati dell'indagine saranno presentati ad ottobre nel corso di un convegno internazionale promosso dal Centro Regionale di Documentazione e Analisi sulla Famiglia.