MSF esorta i leader europei, l’UNHCR e le autorità greche ad affrontare urgentemente la crisi di accoglienza in atto.
Roma/Atene. Migliaia di migranti e richiedenti asilo sono attualmente abbandonati in condizioni precarie in diverse isole greche, nonostante i ripetuti appelli di Medici Senza Frontiere (MSF), a partire da dicembre 2014, alle autorità greche e all’Unione Europea affinché pongano rimedio alla mancanza di capacità di accoglienza. Un’équipe di MSF per la risposta alle emergenze è arrivata a Lesbos – una delle due isole in Grecia che, nonostante abbia organizzato alcune strutture di accoglienza in via straordinaria, è sull’orlo del collasso. MSF sta inoltre continuando le attività già avviate in precedenza per migranti e richiedenti asilo che arrivano a Kos e nelle altre isole del Dodecanneso.
Negli ultimi giorni, circa 5.000 persone, provenienti principalmente da Siria, Afghanistan e Iraq, sono arrivate a Lesbo. La struttura di accoglienza già esistente a Moria, che può ospitare poco più di 700 persone, è sovraffollata, in precarie condizioni igieniche e c’è carenza di cibo. Migliaia di nuovi arrivati sono inoltre costretti ad accamparsi all’aperto, molti di loro a Kara Tepe – un’area del territorio priva di qualsiasi forma di gestione, dove le persone hanno poca acqua o non ne hanno affatto, non hanno accesso a un riparo, a servizi igienici o a cure mediche. Nonostante gli sforzi delle autorità, le razioni di cibo non sono sufficienti a coprire i bisogni di tutte le persone.
A Kos, dove MSF fornisce assistenza umanitaria e medica alle persone che arrivano sull’Isola, 700 persone stanno dormendo sul pavimento di una struttura fatiscente adatta a ospitare un numero massimo di 200 persone, tra macerie e pezzi di vetro. Le équipe mediche di MSF visitano regolarmente pazienti che soffrono, ad esempio, di scabbia e infezioni della pelle – una diretta conseguenza delle condizioni di vita poco salutari. Nonostante gli sforzi di MSF di migliorare le condizioni igieniche e incrementare la fornitura di farmaci e acqua, la situazione potrà migliorare soltanto se le autorità locali decideranno di affrontare il problema.
“MSF e altre organizzazioni possono fornire assistenza nella risposta umanitaria, ma ogni sforzo di soccorso sarà vanificato se non si fornisce e si mantiene un sistema di accoglienza adeguato”, dichiara Stathis Kyroussis, capo missione di MSF in Grecia. “La situazione attuale è una violazione degli obblighi dell’Unione Europea e della Grecia verso richiedenti asilo e migranti nel paese. Data la profonda crisi economica che la Grecia sta vivendo, non è possibile dare per scontato che possa cavarsela da sola in questa situazione. L’UE e i suoi stati membri dovrebbero urgentemente mettere in campo risorse umanitarie, come fondi di emergenza e assistenza materiale, per sostenere la Grecia nella risposta ai bisogni essenziali dei migranti e richiedenti asilo recentemente arrivati. L’UNHCR deve inoltre assumersi una responsabilità diretta, traducendo le parole in fatti e rafforzando il suo intervento di assistenza umanitaria”, aggiunge Kyroussis.
“Abbandonare le persone a loro stesse in una struttura fatiscente o in un campo sommerso dai rifiuti dove a fatica si trovano acqua e servizi igienici è semplicemente inaccettabile e sta mettendo a rischio la loro salute”, spiega Elisabetta Faga, coordinatrice dell’emergenza per MSF a Lesbos. “Le autorità greche devono mettere a disposizione altri spazi sotto la responsabilità amministrativa statale, dove anche altre organizzazioni possano fornire assistenza umanitaria, cibo, riparo e cure mediche. Le autorità devono inoltre assicurare la messa in atto di procedure di registrazione efficienti, fornendo alle persone tutte le informazioni su cosa fare e dove andare”.
MSF prevede di effettuare al più presto visite mediche, fornire servizi igienici, beni di prima necessità, farmaci e acqua nei campi di Kara Tepe e Moria. MSF ha inoltre iniziato a effettuare un servizio di trasporto in autobus in modo che i nuovi arrivati non debbano camminare per settanta chilometri dai punti di sbarco, lungo la costa nord, fino al centro di registrazione a Mitilini.
NOTE
Da marzo, MSF sta fornendo cure mediche e distribuendo beni di prima necessità ai migranti che arrivano nelle isole del Dodecanneso. In questo momento, nell’isola di Kos, MSF effettua visite mediche e distribuisce beni di prima necessità. Dalla metà di marzo, MSF ha eseguito 2.750 consultazioni e distribuito più di 20.000 beni come detergenti, pettini, spazzolini da denti e asciugamani. MSF ha inoltre avviato cliniche mobili nelle isole, tramite una barca che tocca le zone delle isole più piccole dove giungono le persone provenienti dalla Turchia. Dall’avvio delle attività, a giugno, MSF ha effettuato 256 visite mediche tramite questa clinica mobile via barca.
A Idomeni, vicino al confine con la FYROM (Ex Repubblica Yugoslava della Macedonia), MSF gestisce cliniche mobili e distribuisce beni di prima necessità a chi arriva in Grecia e continua poi il viaggio attraverso i Balcani per raggiungere l’Europa settentrionale. Dall’1 aprile, MSF ha effettuato visite mediche a 2.403 persone e distribuito beni di prima necessità come prodotti per l’igiene, cibo, lenzuola e calzini.
L'Ufficio Stampa di Medici Senza Frontiere: Chiara Palombella, chiara.palombella@rome.msf.org; Sara Maresca, sara.maresca@rome.msf.org