I dati diffusi dall’Istat non sono paragonabili. Parlare di diminuzione della povertà è sbagliato. Dichiarazione del Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri.
Roma. Pochi giorni fa l’Istat ha diffuso nuovi numeri sulla povertà in Italia, annunciando che i poveri sono diminuiti. In particolare l’Istat ha parlato di 2 milioni di poveri in meno rispetto ai 10 stimati nelle rilevazioni precedenti.
Come è possibile che sia avvenuta una modifica di questa portata? Che lo stesso Istituto abbia diffuso dati così distanti su uno stesso tema di indagine? E’ evidente che questi numeri vogliono suggerire un cambio di direzione.
Ma i dati in realtà appartengono a due sistemi di misurazione diversi, e per questo non sono nemmeno lontanamente paragonabili. In questo senso parlare di diminuzione della povertà è sbagliato, e ci stupiamo anche di chi ha accolto con entusiasmo la notizia.
L’annuncio non deve confonderci, il numero delle persone in povertà nel nostro Paese è comunque troppo alto da poter alleggerire le coscienze. E’ urgente e necessaria l’adozione di una misura nazionale e strutturale di contrasto alla povertà.
Nel fine settimana il premier Matteo Renzi ha annunciato un ‘patto con gli italiani’, ai quali un piano che cercherà di portare l’Italia a tagliare le tasse per 50 miliardi di euro per i prossimi 5 anni e a trovare le risorse per mettere in piedi un piano contro la povertà.
E’ un bene che il Governo si faccia carico di un piano come questo e che si impegni per l’assunzione di misure di contrasto alla povertà, ci piacerebbe prima conoscerne i dettagli e capire chi sarà a pagare il conto di questa riduzione dei costi, quali risorse saranno messe in campo, e con quali tempi per arginare la piaga della povertà.
Quello che ci preme oggi è che anche il nostro Paese si doti di un piano strutturale e pluriennale di contrasto alla povertà, che guardi al lungo periodo e che metta in campo, oltre alle risorse economiche di sostegno al reddito, adeguate politiche sociali attive, partecipate e inclusive.
Abbiamo fatto la nostra parte, proponendo, in seno all’Alleanza contro la povertà, la misura del Reddito di Inclusione Sociale. Siamo pronti a dare ancora il nostro contributo, ma non siamo disposti a perdere ancora tempo.