L’UNAIDS ha annunciato ieri che l'obiettivo di avere 15 milioni di persone sotto trattamento antiretrovirale nei paesi in via di sviluppo entro il 2015 è stato raggiunto a marzo di quest'anno.
L'obiettivo “15 entro il 15” era stato istituito nel giugno 2011, durante la riunione di alto livello delle Nazioni Unite sull'HIV/AIDS. Nel nuovo rapporto dell’UNAIDS: "How AIDS changed everything. MDG6: 15 years, 15 lessons of hope from the AIDS response" i numeri aggiornati delle persone in trattamento antiretrovirale (ART) e il numero totale di persone affette da HIV nei paesi in via di sviluppo.
Di seguito il commento di Sharonann Lynch, esperta di HIV/TB della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di Medici Senza Frontiere.
“Il traguardo di 15 milioni di persone in trattamento contro l’HIV nei paesi in via di sviluppo è un importante risultato globale, ma non possiamo dimenticare che più della metà delle persone affette oggi da HIV ancora non ha accesso alle cure. Non possiamo quindi permetterci di perdere lo slancio proprio ora che c’è bisogno di raddoppiare il ritmo di crescita dei trattamenti, perché ogni giorno sempre più persone hanno bisogno di accedere al trattamento rispetto al giorno prima.
In alcuni paesi in cui lavoriamo, solo il 17% delle persone che ne avrebbero bisogno ha accesso alla terapia antiretrovirale, per questo è necessario dedicare molta più attenzione a questi contesti trascurati.
Proprio ora che la terapia antiretrovirale ha raggiunto un numero di persone mai registrato prima e che la ricerca scientifica sta supportando questi progressi a favore di tutte le persone affette da HIV - sia per i benefici per la loro salute sia per arginare la diffusione del virus - i donatori stanno facendo una delle proposte più ciniche della storia recente, chiedendo al Fondo Globale di ridurre il sostegno per gli interventi di lotta all'HIV/AIDS, tubercolosi e malaria nei paesi in via di sviluppo. Qualsiasi riduzione del sostegno allo sforzo globale contro l’HIV a questo punto contraddice le indicazioni degli esperti*: se non sfruttiamo oggi l’opportunità di ridurre l'epidemia, il rischio è di tornare indietro agli stessi tassi di mortalità e di infezione di cinque anni fa. La scelta che la comunità internazionale ha davanti è cruciale: può ridurre nuovi casi di HIV e di morte, oppure può tagliare i finanziamenti ai paesi in via di sviluppo per la lotta all'HIV ma non può fare entrambe le cose”.
(*Recente Rapporto della Commissione del Lancet)