Il FOIA4Italy, progetto nato dalla società civile e sostenuto da una petizione firmata online da oltre 21mila cittadini, ha presentato uno proposta di legge per ottenere la trasparenza della Pa. Ora la palla dal Parlamento passa al governo

good_news_bluScatto in avanti per il Freedom of Information Act in Italia, rimasto tra i pochi Paesi sviluppati a non averlo, mentre più di 90 Paesi nel mondo lo hanno adottato.

La commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato all’unanimità l’emendamento al ddl Madia, presentato da due deputati Pd, Anna Ascani e Paolo Coppola,  per la delega al governo ad adottare un decreto legge che che dovrebbe rendere accessibili gli archivi della pubblica amministrazione al pubblico e portare con il “Foia” il diritto per ogni cittadino ad accedere, anche via web, ai documenti della PA.

«Occhi aperti, ma si tratta di un primo, importante risultato», dicono i promotori di FOIA4Italy, progetto nato dalla società civile italiana, attiva da anni su trasparenza, libertà di informazione, accesso ai dati. Lo scopo, sostenuto da una petizione firmata on line da oltre 21mila cittadini è ottenere, anche in Italia, strumenti già disponibili in molti altri Paesi per controllare l’operato dell’amministrazione e snellire il suo lavoro. «Vogliamo norme sulla trasparenza moderne, di larga applicazione e facilmente utilizzabili dai cittadini. E questo è certamente un primo passo in questa direzione».

Ora la palla passa dal Parlamento al governo, che è chiamato ad approvare un “vero” Foia. Adesso si apre la fase di scrittura del testo vero e proprio del decreto.

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