«Le Acli si uniscono alle moltissime organizzazioni della società civile
in Europa che chiedono di bocciare il Trattato transatlantico sul
commercio e gli investimenti (Ttip) – afferma Gianni Bottalico,
presidente nazionale delle Acli - Nell'imminenza del voto del
Parlamento europeo, le Acli rivolgono un appello a tutti gli
eurodeputati, a cominciare da quelli italiani, a votare una risoluzione
che impegni la Commissione Europea ad interrompere i negoziati sul Ttip
in quanto non corrispondenti agli interessi europei, ed in ogni caso a
prendere una posizione chiara e non equivoca per escludere l’Isds, il
famigerato meccanismo di risoluzione delle controversie tra stati e
multinazionali, definitivamente dal negoziato, nel malaugurato caso che
la trattativa dovesse proseguire.
La stipula del Trattato transatlantico – prosegue Bottalico - farebbe
cadere le tutele per i lavoratori, per la salute dei cittadini, per
l'ambiente e sancirebbe la fine della sovranità giuridica dell'Ue e
degli Stati membri, e con ciò la fine del progetto di integrazione
europea, riducendo il Vecchio Continente ad una colonia indifesa contro
le scorrerie delle multinazionali e della speculazione finanziaria,
proprio nel momento in cui, invece, si avverte la necessità di una
Europa più unita ed autonoma.
Nel mondo multipolare di questo 21° secolo gli interessi dell'Europa
risultano sempre più divergenti da quelli dell'altra sponda
dell'Atlantico. Noi europei abbiamo bisogno della pace in Europa e nel
Mediterraneo e non di uno stato di conflitto permanente. Per noi è
strategica la cooperazione euro-asiatica e con il blocco dei Paesi
emergenti, che domani nella città di Ufa, la capitale della repubblica
russa della Baschiria, riuniscono i loro sistemi di alleanze, quello
politico, i Brics e quello militare, la Sco, l’Organizzazione di
Shanghai per la cooperazione.
Una Europa capace di muoversi con autorevolezza su scala globale, -
conclude Bottalico - non può accettare un così profondo asservimento
agli interessi finanziari e geopolitici d'oltreoceano e pertanto deve
trovare il coraggio e la dignità di respingere il Ttip».