Chiamarli oggetti di design sarebbe riduttivo, aggiungere che sono fatti con materiali di riciclo e riuso non renderebbe giustizia. (Scopri di più su: http://www.tornareainvestire.it/leconomia-circolare-del-riuso/)

Silvia Rensi

I prodotti pensati dal designer trentino AleDima, alias Alessandro Dimauro, sono innanzitutto “sociali”: i suoi manufatti possiedono un grande valore aggiunto in quanto frutto delle numerose collaborazioni nate con cooperative sociali. Nessuno dei celebri marchi “green” di origine svizzera, olandese o scandinava – produttori di accessori o arredamento – ha mai stretto collaborazioni forti con il terzo settore, mai in maniera così duratura da decidere di produrre unicamente con il supporto di cooperative sociali del territorio. Questo, invece, è esattamente quello che ha fatto Alessandro, ingegnere dei materiali ed ex-collaboratore per uno studio di design olandese.

«La mia vita è cambiata a Eindhoven circa dieci anni fa – racconta il 43enne Dimauro – Dopo essermi licenziato in Italia dal lavoro d’ingegnere dei materiali per mettermi in proprio e seguire i miei sogni, ho fatto una breve esperienza in Perù, realizzando mobili per una Ong, poi mi sono spostato in Olanda. Un giorno a Eindhoven mentre sfogliavo un catalogo, «1000 chairs», che raccoglie mille esempi di sedie progettate negli ultimi 50 anni, ho pensato a quanto spreco di materiali produciamo. E mi si è accesa la lampadina…».

Da lì è iniziato il percorso del progettista che prima si è trasferito in Francia, per seguire dei corsi sul “green” design, e poi ha pensato di creare il suo studio a Trento, iniziando con il brand Redo Upcycling con la cooperativa sociale Alpi di Trento (inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio). Così oggetti destinati alle discariche sono diventati prodotti di qualità: da ausili e carrozzine sono nate delle poltrone e panchine comode e colorate, da vecchi cartelloni e banner pubblicitari si sono ricavati oggetti di design e pouff riempiti con palline di polistirolo. «L’aspetto sociale è fondamentale per me, i miei oggetti contengono un significato importante – spiega il designer – Ma devono essere di qualità. È una cosa che ripeto sempre alle cooperative con le quali lavoro. Non ha senso che i prodotti siano fatti con materiali riciclati se poi non sono belli e utili».

In Trentino Alto Adige la scena del riutilizzo e del re-arredo è vivace e alcuni progetti si stanno muovendo in questa direzione. Anche Alessandro ne ha uno: desidera creare un network del riciclo. «Il mio sogno è mettere insieme tutti i creativi, gli stilisti, i designer con i quali lavoro e costruire una grande rete – conclude Dimauro. Tra pubblico e privato in questo momento pare si stia muovendo qualcosa. E con la loro collaborazione mi piacerebbe trasformare i centri del riuso in laboratori. Luoghi dove le cooperative possano lavorare e creare prodotti a costo zero, per poi rivenderli. Potrebbe essere una maniera per rendere ancora più attivo, ed economicamente indipendente, il terzo settore».

L’intervista è tratta da:

  • Oggetti destinati alla discarica si trasformano in arredo di qualità (La Stampa)
  • AleDima Studio (www.aledima.it)
  • Intervista ad Alessandro Di Mauro nello show room AleDima (RTTR)

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