La questione della trasparenza ed efficacia degli aiuti nella cooperazione allo sviluppo è ormai da tempo un argomento di dibattito e di discussione a livello internazionale. Nel contesto attuale in grande evoluzione, gli attori che operano in questo settore (ONG, Associazioni, Onlus, ecc) si trovano ad affrontare una crescente pressione per dimostrare la loro responsabilità, legittimità ed efficacia specialmente nei confronti dei donatori (privati e istituzionali). L’accountability delle organizzazioni rappresenta oggi una delle sfide più importanti per tutte le organizzazioni coinvolte nella cooperazione allo sviluppo. (Scopri di più su: http://www.forumterzosettore.it/2015/05/25/cooperazione-allo-sviluppo-nasce-open-cooperazione/)

In risposta a questa esigenza un numero crescente di organizzazioni sta facendo pressione affinché a livello nazionale, regionale e internazionale, vengano definiti degli standard comuni.

L’orientamento emerso dai vertici internazionali che hanno affrontato il problema è quello di puntare sulla condivisione delle informazioni e sull’apertura dei dati (opendata) sfruttando al massimo le potenzialità della rete. La pubblicazione e condivisione dei dati (openness) declinata in tutte le sue accezioni rappresenta quindi uno dei perni della visione di futuro della cooperazione e dell’aiuto oltre il 2015.

Per stimolare la diffusione dell’opendata e facilitare l’adeguamento agli standard internazionali passando dalle parole ai fatti è nata Open Cooperazione (www.open-cooperazione.it), una realtà virtuosa di trasparenza, attraverso la quale le ONG e tutti gli altri attori coinvolti nella cooperazione internazionale possono rendere trasparenti i propri dati e la propria governance.


La trasparenza

Le organizzazioni che operano nella cooperazione e solidarietà internazionale (ONG, Associazioni, Onlus, ecc) in quanto soggetti privati sono sottoposti a diversi tipi di controllo a seconda della loro specifica natura giuridica. Questi controlli si concentrano sulla gestione delle risorse economiche e si riferiscono di norma a singoli progetti realizzati. Non esiste invece uno standard di trasparenza volto a rendere pubbliche le informazioni riguardanti la governance e la gestione delle organizzazioni.

Open Cooperazione offre un’opportunità alle ONG per impegnarsi volontariamente verso la trasparenza rendendo fruibili le informazioni sulla propria strutture organizzativa, la propria missione, le politiche e le attività svolte.


Una mappa del settore

Open Cooperazione permette a tutte le organizzazioni di contribuire con i propri dati e comporre il quadro complessivo della cooperazione allo sviluppo, un settore spesso difficile da percepire, contabilizzare, valorizzare. Anche a livello internazionale non esistono dati certi. Il Comitato di aiuto pubblico dell’OSCE stima che i fondi raccolti da ONG e altre organizzazioni private attraverso donazioni ammontino a quasi 30 miliardi di euro (dati 2011), il 24% dell’aiuto allo sviluppo.

Il Centre for Global Prosperity stima che questa cifra arrivi a 50 miliardi se si contano anche le risorse mobilizzate da fondazioni e aziende. Open Cooperazione aggrega i dati inseriti dalle singole organizzazioni e rende disponibile una fotografia sempre aggiornata del settore. Una quantificazione dettagliata, credibile e indipendente di quanto la società civile e le ONG siano in grado di mobilitare attraverso i donatori pubblici e privati e canalizzare verso progetti di sviluppo e di solidarietà in Italia e all’estero.


Partner

Open Cooperazione è un’iniziativa che nasce dal blog www.info-cooperazione.it il punto di riferimento in rete degli operatori della cooperazione internazionale in Italia. Lo start-up è stato supportato da ActionAid International Italia Onlus e Info-Cooperazione.

Open Cooperazione è patrocinato dalle reti di ONG e associazioni che in Italia operano nel settore della cooperazione internazionale.Il progetto è supportato da Arcs Culture solidali.

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