Malnutrizione, malattie prevenibili e curabili, matrimoni precoci e mutilazioni genitali femminili, sono solo alcune delle ingiustizie che riguardano l’infanzia in Africa. In occasione della Giornata Mondiale del Bambino Africano – 16 giugno – Amref Health Africa ribadisce come la salute sia la chiave per un mondo sano e salvo.
Amref si unisce alla comunità internazionale per la Giornata Internazionale del Bambino Africano - 16 giugno - giorno in cui si ricordano i bambini neri massacrati a Soweto, Sud Africa, nel 1976 durante il regime dell'apartheid, mentre chiedevano l’accesso ad un'istruzione di qualità. L'Unione Africana ha scelto questo giorno per promuovere i diritti dei bambini in Africa.
Amref riconosce che, proprio come accadde a Soweto, molti bambini in Africa vivono ogni giorno l'ingiustizia di veder negati i propri diritti. Tra questi, la possibilità di vivere in salute. Le cattive condizioni di salute privano i bambini africani del diritto alla vita. Un bambino su 6 nati in Africa sub-sahariana non raggiunge i 5 anni d'età. L'Africa ha ancora il tasso di mortalità infantile più alto al mondo, 92 bambini morti per 1.000 nati vivi, tasso medio 15 volte più alto che nelle Regioni sviluppate. Sono morti spesso prevenibili e curabili, e questa è un'atroce ingiustizia verso gli stessi bambini e le famiglie.
La malnutrizione è uno dei principali pericoli per la salute dei bambini africani. Oltre 1/3 delle morti dei bambini sotto i 5 anni avviene proprio per questo motivo. Il 30% ha disturbi della crescita a causa di un'alimentazione insufficiente o mal bilanciata. Questa cifra è molto più elevata in comunità emarginate e difficili da raggiungere.
Il matrimonio precoce è un'ingiustizia che viene praticata in molte comunità africane. Una ragazza su 3 in Paesi a basso e medio reddito si è sposata prima dei 18 anni. Il matrimonio precoce interrompe il percorso d'istruzione per le ragazze e limita il loro accesso alle future opportunità socio-economiche. Una gravidanza in giovane età le sottopone a rischio di complicanze e di morte, oltre a esporle a malattie sessualmente trasmissibili, come l'HIV.
E poi c'è il dramma delle mutilazioni genitali femminili. Si stima che 91,5 milioni di ragazze sopra i 9 anni, in Africa, vivano attualmente con le conseguenze delle mutilazioni, e che ogni anno 3 milioni siano a rischio di subirle.
Queste sono solo alcune delle tante ingiustizie che i bambini africani devono affrontare. Amref ritiene che il progresso socio-economico potrà essere raggiunto solo se le donne e i bambini saranno al centro dello sviluppo. La chiave di questo è garantire che l'intero continente si mobiliti, attraverso le comunità, la società civile e i governi, per tutelare i diritti delle donne e dei bambini, a cominciare da quelli sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo .
Amref è impegnata a supportare i Governi affinché queste ingiustizie siano combattute e sconfitte, attraverso i programmi di sviluppo, soprattutto in comunità emarginate e difficili da raggiungere. Nel suo sforzo di ridurre la mortalità infantile, l'organizzazione ha sostenuto i Governi nel migliorare le infrastrutture e dotare le strutture sanitarie di medicine e attrezzature salvavita, formare gli operatori sanitari per fornire servizi di qualità, mobilitare le comunità ad adottare un comportamento migliore in salute. Il risultato è stato un aumento dei parti sicuri, la diffusione della vaccinazione, la cura più efficace per i bambini malati nelle comunità e nelle strutture sanitarie.
Con la formazione delle madri sull'importanza dell'allattamento al seno, le buone pratiche di svezzamento, l'uso di alimenti e di cibi altamente nutrienti disponibili a livello locale, più bambini sono sopravvissuti ai rischi di malnutrizione.
Sulla lotta alle mutilazioni genitali femminili, Amref ha sviluppato i Riti di Passaggio Alternativi, un approccio che coinvolge le comunità e mira a segnare il passaggio dall'infanzia all'età adulta delle bambine, non più attraverso il taglio, ma con riti alternativi, che prevedono la benedizione di libri e quaderni e l'affermazione dell'importanza dell'istruzione (e non della mutilazione) per un vero passaggio all'età adulta. Il modello è stato utilizzato nelle contee Magadi, Loitokitok e Samburu del Kenya e in Tanzania, a Kilindini. Attraverso questo programma oltre 7000 sono state salvate dal taglio, con il sostegno delle comunità.
Progressi sì, ma ancora ma molto lavoro resta da fare. Amref esorta pertanto tutte le parti interessate a sostenere e aumentare i finanziamenti per iniziative volte a garantire la giustizia. Questo comprende: il finanziamento di attrezzature salvavita, per migliorare la sopravvivenza dei bambini, una maggiore formazione degli operatori sanitari sull'uso di questi prodotti e delle attrezzature, una maggiore educazione della comunità per incoraggiare migliori comportamenti in salute.
Adeguatezza e distribuzione di operatori sanitari qualificati. La situazione è peggiore nelle aree remote e difficili da raggiungere. Amref chiede ai Governi di prestare maggiore attenzione alla questione dell'equità di accesso alle cure. Le statistiche nazionali sulla salute del bambino potranno migliorare solo se i bambini in tutte le parti - centrali o periferiche - avranno pari accesso ai servizi sanitari salvavita.