Il decreto extragettito approvato ieri dal Consiglio dei Ministri stanzia 260 milioni di euro per il 'Fondo Globale per la lotta a Aids, Tubercolosi e Malaria': un impegno del programma pre-elettorale dell'Unione riconfermato pubblicamente in più occasioni dal presidente Prodi, ma finora inattuato. L'Italia, infatti, presente nel Board del Global Fund fin dalla sua istituzione, non aveva ancora versato le quote relative al 2006 e 2007, mentre la quota restante per il 2005 di 20 milioni di euro era stata resa disponibile attraverso le risorse della Cooperazioneallo sviluppo della Farnesina.
"Una notizia tanto attesa: una promessa mantenuta che da' concretezza all'impegno internazionale dell'Italia e alla sua credibilità" - commenta il presidente dell'Associazione delle Ong italiane, Sergio Marelli. "Ora - ha precisato Marelli - ci aspettiamo che lo stesso segnale positivo arrivi per i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo, per la lotta alla povertà, un passo decisivo per far passare l'Italia dagli ultimi posti in Europa in fatto di Aiuto pubblico allo sviluppo a una posizione di serietà e autorevolezza".
Dello stesso tenore anche il commento di ActionAid: "Finalmente l'Italia ha onorato il debito nei confronti del Fondo Globale. Adesso speriamo che il Dpef e la prossima legge Finanziaria diano seguito agli annunci del presidente Prodi sugli ulteriori 400 milioni annui che l'Italia dovrebbe riservare per i prossimi dieci anni nella lotta all'Hiv" - ha commentato Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid. "Certamente si tratta di un primo importante passo per rimettere l'Italia sulla strada giusta nella lotta all'AIDS e adesso speriamo che si sblocchi finalmente anche la discussione del PdL sul finanziamento certo e continuo del Fondo Globale, fermo ormai da settimane alla Commissione Bilancio della Camera".
Soddisfazione anche da parte della Viceministra degli Esteri con delega alla cooperazione, Patrizia Sentinelli. "Esprimo soddisfazione per lo sblocco dei 260 milioni di Euro per il Fondo Globale. Con questa scelta l'attuale Governo conferma la positiva inversione di tendenza rispetto alle politiche di aiuto allo sviluppo". "Il prossimo passo - conclude Sentinelli - dovrà consistere in un sostanzioso aumento dei fondi destinati alla cooperazione nella prossima finanziaria per rispettare gli impegni presi a livello internazionale in riferimento agli Obiettivi del Millennio".
E proprio sulla quota dei fondi destinati alla cooperazione internazionale interviene il Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef), approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, dettando un'inversione di tendenza circa l'Aiuto pubblico allo Sviluppo (Aps). Un capitolo del Dpef è dedicato alla Cooperazione allo sviluppo e afferma che - considerato che "a legislazione vigente le previsioni per il triennio 2007-2009 indicano un livello di APS in diminuzione (0,20 per cento nel 2008; 0,16 per cento nel 2009), in netto contrasto con gli adempimenti assunti" è "indifferibile un'azione correttiva volta a innescare una tendenza positiva dell'APS, attraverso un significativo aumento dei relativi stanziamenti con l'intento di avvicinarsi il più possibile all'obiettivo dello 0,51 per cento, anche in previsione della Presidenza italiana del G8 nel 2009, appuntamento al quale l'Italia sarà chiamata in prima persona a dimostrare la serietà degli impegni presi".
"A tal fine - prosegue il Dpef - i Ministeri competenti (Affari Esteri e Ministero dell'Economia e delle Finanze) definiranno obiettivi annuali per il triennio 2008-2010, che dovranno tendere ? al netto degli arretrati per gli anni precedenti, per i quali dovranno essere individuate le risorse necessarie ? al raggiungimento dello 0,33 per cento nel 2008 (stimabile intorno ai 4,7 miliardi complessivi) e dello 0,42 per cento nel 2009 (stimabile intorno ai 6,1 miliardi complessivi), per poter giungere allo 0,51 per cento nel 2010 (stimabile intorno ai 7,5 miliardi complessivi). All'interno di tali stanziamenti in ogni caso priorità dovrà essere assegnata all'Africa, per la quale l'Italia si è impegnata al Vertice di Gleneagles per un raddoppio degli aiuti".
Il documento ricorda inoltre che, in una prospettiva più a lungo termine, "il Governo ha proposto, attraverso la legge delega in discussione al Parlamento, una riforma della cooperazione allo sviluppo volta a dare maggiore unitarietà e coerenza alla politica di cooperazione italiana, e a definire una nuova struttura organizzativa più rispondente alle nuove sfide poste dallo sviluppo e dalla globalizzazione". [GB]