"L'istituzione di un Garante nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza non è più rinviabile". E' quanto afferma Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia, in coincidenza con un seminario di studio sulle proposte esistenti in materia, promosso dalla Commissione Parlamentare per l'Infanzia insieme ad Unicef.
"Desideriamo esprimere apprezzamento per l'odierna giornata di studio voluta dalla Commissione Parlamentare per l'Infanzia e per quanto dichiarato dalla Presidente Anna Maria Serafini di voler giungere a presentare una proposta di legge unitaria, frutto anche delle indicazioni che arriveranno oggi dai vari soggetti politici, istituzionali, del terzo settore, che, a diverso titolo si occupano di minori", prosegue il Direttore dei Programmi di Save the Children Italia.
"L'istituzione del Garante Nazionale per l'Infanzia è stata raccomandata all'Italia dal Comitato Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza già nel 2003. Inoltre è indicata, tra l'altro, nei due principali trattati dedicati ai diritti dei minori e ratificati dal nostro Paese, cioè la Convenzione Onu sui Diritti dell' Infanzia e dell'Adolescenza e la Convenzione europea di Strasburgo del 1996 (1). Dunque", conclude Carlotta Sami, "la creazione di questa figura non è più rimandabile e bisogna provvedervi in tempi brevi".
Quattro i requisiti fondamentali che il Garante per l'Infanzia dovrebbe avere: prima di tutto indipendenza e autonomia. "A tale scopo", precisa il Direttore dei Programmi di Save the Children Italia, "è necessario fornire al Garante poteri di indagine ed ispettivi che lo mettano in grado di esercitare effettivamente le sue funzioni". Dovrebbe poi essere accessibile ai bambini e agli adolescenti. "E' quindi importante indicare e precisare le modalità attraverso le quali sia possibile per le bambine e i bambini entrare in contatto con il Garante". Questo difensore dei minori dovrebbe poi ascoltare e interagire con gli enti non profit che, a vario livello, si occupano di infanzia. "Contestualmente all'Ufficio del Garante nazionale va istituito un organo consultivo, di cui siano parte anche i rappresentanti del terzo settore". Infine, conclude Carlotta Sami, "bisogna prevedere una forma di coordinamento tra il Garante nazionale e i garanti regionali esistenti o di prossima costituzione".
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