Il 21 maggio la 68a Assemblea Mondiale della Sanità - riunita a Ginevra dal 18 al 26 maggio - discute del Codice di Condotta per il Reclutamento Internazionale del Personale Sanitario. La società civile e le organizzazioni si sono incontrati il 20 maggio per fare il punto sui risultati e le sfide del Codice.

Sanità, immigrazione e aiuto allo sviluppo. Tocca tutti questi temi il Codice di Condotta per il Reclutamento Internazionale del Personale Sanitario, che sarà uno dei punti dell'Agenda della 68a Assemblea Mondiale della Sanità, indetta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Assemblea che vedrà la partecipazione di 194 Stati, a Ginevra dal 18 al 26 maggio. Successi iniziali e sfide future del Codice sono al centro dell'evento collaterale all'Assemblea, che si tiene mercoledì 20 maggio, dalle 19 alle 20. Tra gli organizzatori e promotori dell'evento, il network europeo Health Workers for All, di cui Amref Health Africa è capofila in Italia.

Nel mondo mancano oltre 10.3 milioni di operatori sanitari, secondo una stima dell'Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO). Anche l'Europa secondo una stima della Commissione Europea entro il 2020 vedrà una carenza di 1 milione di operatori sanitari. L'impatto più acuto della carenza di personale sanitario si ha però in Africa: metà della popolazione urbana e circa il 77% di quella rurale non ha accesso alle cure sanitarie a causa di carenze di operatori sanitari.

Disinvestimenti e fuga dei cervelli in Italia, come in Africa. In Italia, in questi ultimi anni - causa la crisi economica e le scelte di austerità che ne sono seguite - si è fortemente disinvestito sul personale sanitario, che tuttavia rappresenta l’elemento centrale di qualsiasi sistema di salute. Di 1 miliardo di euro la riduzione del costo solo dal 2010 al 2012 - secondo l'indagine conoscitiva della Commissione Igiene e sanità del Senato. Anche in Italia, come da tempo in molti Paesi africani, il disinvestimento sul personale sanitario porta a fenomeni di fuga dei cervelli, che altro non sono che l'altra faccia del precariato: l'anno scorso 2363 medici hanno manifestato l'intenzione di lasciare l'Italia per lavorare all'estero, numero più che raddoppiato rispetto al 2013, ed è addirittura sestuplicato rispetto all'inizio della crisi economica, nel 2009, quando erano meno di 400. Molti di questi medici - insieme agli infermieri - vanno a lavorare in Germania e nel Regno Unito. Il brain drain di personale sanitario rischia di aumentare le diseguaglianze in salute, perché drena operatori dai sistemi sanitari più fragili e sottofinanziati verso quelli che offrono migliori opportunità.

L’Unione Europea e i suoi Stati membri devono prendere una posizione ferma in questo dibattito. Il personale sanitario è un elemento fondamentale di un modello di Stato sociale e di welfare che caratterizza l’identità europea e deve essere sostenuto a livello globale. Per questo il network europeo HW4A ha lanciato una Call to Action (https://interact.healthworkers4all.eu/pages/viewpage.action?pageId=4620441) perché i decisori politici in Europa e in Italia dimostrino la propria capacità di leadership su questo tema. L'obiettivo è di assicurare una coerenza delle politiche che determinano questo settore, per sostenere una presenza sostenibile di personale sanitario all’interno e fuori dall’Europa. Le raccomandazioni contenute in questo appello sono rivolte alle istituzioni europee e a quelle degli Stati membri, come contributo positivo in questa direzione".

Compiuti i cinque anni (2010-2015) si può affermare che il Codice - al centro dell'evento di mercoledì 20 maggio - sia uno strumento utile. Uno strumento di natura volontaria, composto da dieci articoli che consigliano ai Paesi di origine e di destinazione come affrontare le carenze attuali e future nel personale sanitario; il tema del reclutamento; come rafforzare i sistemi sanitari. I principi del Codice incoraggiare tutti gli Stati membri per mitigare l'impatto negativo della migrazione di personale sanitario in Paesi a basso reddito che lottano per soddisfare i bisogni sanitari di base delle loro popolazioni in un contesto di gravi carenze della forza lavoro. Tra le sfide del Codice: maggiore assunzione di responsabilità degli Stati membri; la leadership dell'OMS; la condivisione delle informazioni; la trasparenza e la responsabilità; il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati nel dialogo politico globale e nazionale per l'attuazione del Codice.

Contatti:

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni