Roma. La legge di Stabilità 2015 ha evidenziato una forte criticità rispetto all’applicazione dell’IRAP ai soggetti non profit, che in queste settimane di predisposizione di bilanci consuntivi si sta mostrando nella sua piena concretezza.

Se infatti il costo del lavoro viene integralmente dedotto per alcuni soggetti, tra cui società di capitali, società di persone, ditte individuali, professionisti, enti non commerciali, per questi ultimi la deduzione vale limitatamente all’eventuale attività commerciale esercitata. In altre parole, per gli enti non commerciali che non esercitano attività commerciale l’agevolazione non si applica.

Già in passato gli enti non commerciali, per la parte istituzionale, non beneficiavano del cuneo fiscale. Con l’aumento delle agevolazioni per le imprese, la differenza di trattamento è diventata inspiegabile. Ed è paradossale che l’IRAP per gli enti non profit sia peggiore che per quelli profit.

Abbiamo sollevato con il Governo la questione, chiedendo che anche agli enti non commerciali, per l’attività istituzionale realizzata, sia estesa l’agevolazione prevista dalla legge Stabilità e ogni altra agevolazione in materia di IRAP.

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