"L'abbandono è un fenomeno scandaloso da sempre e peraltro nemmeno l'Italia è esente da realtà analoghe a quelle di Baghdad: non più tardi di 15 giorni fa a Enna è stato scoperto un istituto lager con 27 bambini denutriti, abusati sessualmente e maltrattati. Una tragedia probabilmente tenuta nascosta, di fronte alla quale nessun militare è entrato per liberarli"
Marco Griffini, presidente dell'associazione Aibi - Amici dei Bambini, replica all'eco innescata dai media nazionali in seguito alla diffusione del filmato dell'emittente americana CBS, in cui alcuni marines americani ritraggono gli interni di un orfanotrofio lager della capitale irachena.
"Questa è la realtà dell'abbandono, che significa soprattutto dimenticanza - aggiunge - : dopo tanti anni siamo costretti a vedere che la realtà degli orfanotrofi-lager pare essere visibile solo in casi come questi e poi subito dimenticata: ci domandiamo quanti saranno ancora gli orfanotrofi come questi. E ora che saranno curati e nutriti, che sarà di questi bambini? Torneranno nel limbo in cui sono vissuti fino ad ora?"
AiBi, che operava in Iraq all'epoca della prima Guerra del Golfo, è da oggi a disposizione per dare una famiglia a questi bambini e avanza alcune proposte.
"La soluzione non è averli trovati ma dar loro una famiglia - spiega Griffini -: AiBi rivolge dunque un invito alle autorità locali e internazionali presenti in Iraq per effettuare una mappatura degli orfanotrofi iracheni, affinché sia definito lo status giuridico di ogni bambino e avviato il procedimento adottivo".
A tal riguardo "AiBi fin d'ora è pronta a partire - conclude Griffini - per portare a termine, con le proprie famiglie, per dare accoglienza a questi bambini".

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