La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) sta operando per rispondere all’emergenza in Nepal in seguito al terremoto di magnitudo 7,9 che ha colpito il paese il 25 aprile scorso. Al momento sono più di duemila i morti, migliaia i feriti e molti edifici sono crollati nella capitale di Kathmandu. (http://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/26515)

Proseguono le operazioni di ricerca e soccorso da parte della Croce Rossa. Gli ospedali della capitale, pur continuando a funzionare, sono al limite. Nuove scosse si sono registrate anche nelle ultime ore, aumentando il rischio di ulteriori crolli con un conseguente accrescimento del clima di paura tra la popolazione locale. Crollati diversi edifici storici come la Torre Darahara.

"Siamo estremamente preoccupati per la sorte delle comunità nelle città e nei villaggi delle zone rurali più vicine all'epicentro", ha detto Jagan Chapagain, direttore della FICR per l'Asia Pacific. “Le strade di accesso sono state danneggiate o bloccate da frane e anche la comunicazione estremamente difficile c’impedisce di raggiungere sedi della Croce Rossa locale per ottenere informazioni accurate. Prevediamo che ci saranno notevoli distruzioni e perdite di vite umane”.

La Croce Rossa nepalese ha una vasta esperienza nel rispondere alle catastrofi naturali e svolge un ruolo da protagonista in piani di emergenza del governo. I soccorritori della Croce Rossa addestrati in pronto soccorso e di ricerca e soccorso sono stati mobilitati per le zone colpite. La banca del sangue dell'organizzazione a Kathmandu sta anche fornendo scorte per le principali strutture sanitarie della capitale.

La Federazione sta mobilitando risorse dai suoi hub di New Delhi, Kuala Lumpur e Bangkok e sta rilasciando i fondi dal proprio Fondo di emergenza Disaster Response per sostenere la risposta all'emergenza iniziale.

"Non sappiamo ancora la portata del danno, ma senza dubbio questo è il terremoto più micidiale e devastante dal 1934 che ha devastato il Nepal e Bihar,", ha detto Chapagain. "Le persone avranno bisogno di un sostegno considerevole tra cui cibo, acqua, assistenza medica e alloggi di emergenza."

La scossa è stata sentita anche in Pakistan Tibet e Bangladesh.

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