“Quell'1,6 miliardi di risorse disponibili che emergono dal Def vengano impiegate nella lotta contro la povertà assoluta”. A chiederlo è Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli che ieri, insieme alle associazioni che compongono l'Alleanza contro la povertà in Italia, ha sottoscritto una lettera nella quale l'Alleanza chiede al Governo di far partire il Reddito di inclusione sociale, a cominciare da chi sta peggio.
Si tratta di una misura non solo di politica sociale, ma di politica economica, perché se a chi si trova in povertà assoluta, venisse data la possibilità di usufruire di un intervento di sostegno al reddito, insieme a un'adeguata politica dei servizi (lavoro, istruzione, salute, integrazione, etc.), questa fascia di popolazione verrebbe rapidamente messa nelle condizioni di dare un consistente contributo alla ripresa della domanda interna.
Accanto a questa novità – prosegue Bottalico a proposito del Documento di economia e finanza approvato dal Consiglio dei ministri questa sera - permangono tutti quegli aspetti che accompagnano le politiche di austerità, i cui vincoli riducono di molto la possibilità di agganciare la ripresa, cosa che è confermata anche dalle stime molto prudenti sulla crescita fatte dallo stesso esecutivo.
Per questo le Acli chiedono al Governo una svolta coraggiosa: abbandonare le politiche di austerità in favore di politiche espansive per consentire investimenti per lo sviluppo, per la creazione di nuovi posti di lavoro, per una detassazione avvertibile dalle famiglie oltre che dalle grandi imprese. Prima scioglieremo questo nodo, anche a costo di aprire un contenzioso non semplice con Commissione Europea, Bce e Fmi e prima toglieremo il Paese dalle secche della deflazione, ricreando quelle condizioni che consentano a tutte le fasce sociali, e non solo ad un nucleo di garantiti che si va sempre più restringendo, di guardare con speranza al futuro”.