Intervista a Chiara Mio, Professore Ordinario, Dipartimento di Management, Università Ca’ Foscari. (http://www.osservatoriosocialis.it/2015/04/10/intervista-a-chiara-mio-professore-ordinario-dipartimento-di-management-universita-ca-foscari/)

Il ruolo delle università nel panorama della Responsabilità Sociale d’Impresa e nello sviluppo sostenibile: il modello Ca’ Foscari. Solo per citare alcune attività, in cosa consiste il progetto Ca’ Foscari Sostenibile, la certificazione Leed e la carta degli impegni?

L’Università Ca’ Foscari è stata tra le prime nel panorama delle università italiane a iniziare un percorso di responsabilità sociale e sostenibilità integrata. Non solo sviluppando specifici percorsi formativi per gli studenti ma anche attraverso progetti volti a rendere l’organizzazione stessa più sostenibile.

Il programma Ca’ Foscari Sostenibile nasce nel luglio 2010 dall’idea di inserire la sostenibilità come prospettiva all’interno di tutte le attività dell’ateneo, attuando e promuovendo comportamenti e azioni di sostenibilità ambientale e sociale. Gli obiettivi gestionali della politica di sostenibilità sono descritti nella CIS – Carta degli Impegni di Sostenibilità, che è stata via via integrata all’interno degli altri strumenti di pianificazione e rendicontazione, diventando una parte fondamentale del piano delle performance di Ca’ Foscari.

All’interno di questi obiettivi si inserisce la certificazione LEED di Palazzo Foscari, sede storica dell’università, conseguita nel 2013. Questo importante riconoscimento costituisce un interessante esempio di come anche gli edifici storici, caratterizzati da margini ristretti di intervento, possano essere sostenibili dal punto di vista ambientale.

Università e mondo profit. Esiste un legame vero, proficuo, di interscambio tra le due realtà. L’università prepara e forma davvero le nuove leve? In caso contrario, di cosa avrebbero davvero bisogno i giovani oggi per essere efficienti nel mercato del lavoro?

L’università mette a disposizione oltre ad un’offerta formativa con curriculum di studio sempre più diversificati, anche una serie di attività collaterali, cui gli studenti possono scegliere o meno di partecipare per completare la propria formazione. Sono proprio queste attività che spesso fanno la differenza nel curriculum di un neolaureato, che oltre ad aver appreso delle conoscenze universitarie, ha acquisito anche delle competenze trasversali, che gli permettano di spiccare fra la massa di giovani.

Quali sono le nuove frontiere della CSR nel settore bancario?

Le banche sono aziende il cui modello di business si basa sulla fiducia: diventa perciò essenziale supportare questo patrimonio di fiducia con un approccio di accountability. Per le banche vi sono due ambiti di riferimento: applicare la Csr nel proprio business model e rivedere strategia e organizzazione mettendo al centro le persone e la comunità, l’ambiente e i territori; e considerare la Csr come elemento di lettura originale dei propri “prodotti”.

Fondazioni bancarie e territorio di riferimento: secondo lei, il finanziamento attraverso i bandi di erogazione rinforza il tessuto di un territorio o crea dipendenza? Ci sono esempi di territori cresciuti in maniera significativa e durevole grazie all’intervento delle fondazioni?

Le Fondazioni sono determinanti nello sviluppo dei territori: molta parte degli investimenti culturali e sociali del paese ruota attorno a iniziative delle fondazioni bancarie. Lo sforzo cui le Fondazioni possono contribuire (ma da sole non ce la faranno) è quello di un’evoluzione da un sistema di finanziamento a un sistema di co-progettazione, rendendo responsabili e protagoniste le comunità beneficiarie del finanziamento e attrici del cambiamento.

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni