"L’attacco a un college in Kenya e l’altro numero di vittime segnano una nuova tappa nella esportazione degli attacchi terroristici nei Paesi limitrofi da parte degli Shabab. Inoltre, il fatto che sia stato attaccato un college e che, come sembra, si sia operata una divisione fra ostaggi islamici e cristiani, indica una inquietante similitudine con il modo di operare dell’Isis. Se si stabilisse realmente un’affiliazione e un coordinamento fra le due organizzazioni ciò renderebbe ancora più pericolosa e letale l’azione degli Shabab.

E’ quindi necessario che la Comunità internazionale moltiplichi gli sforzi per accelerare e rendere credibile il processo di transizione in Somalia, evitando il rischio che la destabilizzazione possa propagarsi da quel Paese in tutto il Corno d’Africa".

É il commento a caldo di Mario Raffaelli, presidente della sezione italiana di Amref Health Africa, da poco tornato dalla Somalia dove sta seguendo il processo di pacificazione per l'Awepa (organizzazione dei Parlamenti Europei, in sostegno ai Parlamenti Africani).

"Il terrorismo sfrutta i contenziosi locali, facendo leva sull'emarginazione e la miseria. Come evidentemente questi 13 anni di cosiddetta "guerra globale al terrorismo" ci hanno mostrato, la sola risposta militare è inutile e quando non addirittura controproducente. Lo sforzo della comunità internazionale deve essere quella di fornire sostegno ai gruppi tolleranti, democratici, che accettano una ipotesi di convivenza pacifica delle diverse culture e religioni, con una strategia globale capace di affrontare con una visione unitaria i problemi aperti in Medio oriente, in corno d’Africa e nel Shael".

Amref Health Africa - che ha la sua casa madre in Kenya, dove lavora da 60 anni con progetti di salute - fa la sua parte attraverso gli strumenti della cooperazione e del dialogo con i Governi africani. Ridurre le disuguaglianze in salute tra le persone, rafforzando i sistemi sanitari locali, dando risposte - acqua, salute materno infantile, istruzione, igiene - alle comunità svantaggiate è la strada di Amref per togliere il terreno fertile alla violenza. Un contributo in salute che può essere una chiave per la stabilità e lo sviluppo economico.


Mario Raffaelli - Presidente di Amref Italia e vicepresidente internazionale di Amref dal 2010, dopo molti anni di impegno nei processi di pace seguiti come rappresentante del governo italiano in diversi paesi del mondo. La reputazione internazionale di Mario Raffaelli è legata in particolare al suo ruolo di Chief mediator nel processo di pace in Mozambico, dal 1990 al 1992. Raffaelli è anche conosciuto e apprezzato per il suo lungo impegno per la Somalia, dove è stato Speciale Rappresentante del governo italiano, dal 2003 al 2008. Di recente, è stato nominato esperto per le iniziative di pace nel Corno d’Africa durate la presidenza italiana del G8.

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