Una spiaggia selvaggia sul mare, una cascata, case dai tetti verdi alimentate a pannelli solari e un impianto eolico per tutti. Un ecodancing per ballare senza appesantire la propria impronta ecologica, solo biciclette e auto elettriche. Ecopolis è l'isola di Legambiente e de La Nuova Ecologia, gestita all'insegna di una sostenibilità a tutto campo, in Second life.
"Un presidio ambientalista nella realtà virtuale di Second Life è un modo per parlare d'ambiente con gli alter ego di circa 7 milioni di persone, e mandare nella Real life il messaggio di una vita ?alternativa' non solo possibile ma auspicabile - dice Marco Fratoddi, direttore de La nuova ecologia -. Una possibilità per parlare di buone pratiche, energie rinnovabili, raccolta differenziata, mobilità sostenibile, cambiamenti climatici anche a chi non è mai in contatto con il mondo ambientalista. Non è come andare in giro a conoscere il Belpaese ma sicuramente il gioco allena l'immaginazione. E a Ecopolis c'è già l'avanguardia di un mondo diverso e possibile."
Su Ecopolis, l'ecovillaggio è un centro d'aggregazione ideale per parlare d'ambiente. Nella piazza del mercato si possono scambiare idee all'ombra degli ombrelloni, sorseggiare bibite del commercio equo e solidale oppure comprare la rivista di Legambiente e qualche gadget del Bazar. Per sognare dall'alto, si può andare in mongolfiera, oppure volare e basta, come succede in Second Life, e ritrovarsi in un solo balzo davanti alla nuova sede di Legambiente e de La nuova Ecologia, in mezzo a un orto per l'autoproduzione, a picco sul mare, o nel giardino sul tetto con le piante aromatiche di salvia, timo e lavanda.
E' sui tetti delle strutture collettive, invece, il primo ecodancing virtuale, dove i pannelli solari alimentano la produzione di energia per la musica e le luci. Dopo il dancing reale di Rotterdam ecco un altro modo di divertirsi la notte senza inquinare. Sull'isola, la raccolta dei rifiuti è differenziata: tutti gli ospiti possono lasciare nei bidoni i propri rifiuti suddivisi in "mobili, oggetti generici, vestiti, notecards". E l'immondizia virtuale invece di andare in una discarica servirà al riuso: un altro avatar potrà usare gli oggetti lasciati nei bidoni. Che cosa desiderare di più per una "seconda vita"?