di Benedetta Verrini L'associazione, in vista del Forum Sad (cui partecipa anche il presidente dell'Agenzia Onlus Lorenzo Ornaghi), invita alla creazione di un organo d'indirizzo e vigilanza Amici dei Bambini, che da sempre ha sostenuto la necessità di regolamentare il sostegno a distanza, concorda con la proposta dell'Agenzia per le Onlus - pubblicata oggi sul Sole 24Ore - che il mondo del non profit faccia riferimento a un'unica Authority. Sull'opportunità di istituire un'autorità superpartes che vigili sul sistema Sad in Italia, il presidente AiBi Marco griffini ha parlato anche in un'intervista al settimanale Vita in edicola venerdì prossimo. Proprio in occasione del prossimo Forum Sad, che si svolgerà a Milano il prossimo 21 gennaio, AiBi, che dal 1986 opera in Italia e nel mondo con l'adozione internazionale e con progetti di cooperazione allo sviluppo per la tutela dei diritti dei minori, porta all'attenzione del grande pubblico la necessità di regolamentare il Sostegno a distanza cui, tra l'altro, è stata data una investitura istituzionale nel corso della recente emergenza nel sud est asiatico. "Il Sad è una forma di solidarietà nata in modo spontaneo, così come anni fa accadde per adozione e affido - dice Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini - , ma necessariamente entrambi gli istituti nel tempo sono stati regolamentati. Non è infatti sufficiente che gli organismi che operano con il Sad si diano un codice di autoregolamentazione senza tenere conto delle esigenze e dei contributi di tutti i portatori di interesse: è autoreferenziale. Sarebbe come se le aziende definissero da sole gli standard della loro responsabilità sociale". Per Amici dei Bambini la rilevanza data al Sad da parte delle più alte istituzioni - ministeri del Welfare, degli Affari Esteri e delle Pari Opportunità - conferma l'interesse pubblico nei confronti di questa forma di solidarietà, fatta di beneficiari e di sostenitori. "Esiste un interesse pubblico nel Sostegno a distanza, perché è interesse dello Stato e della società che, ad esempio, l'infanzia sia tutelata. E se sono regolamentate le raccolte fondi nelle piazze - precisa Griffini - a maggior ragione lo deve essere una raccolta fondi realizzata attraverso media, aziende, privati cittadini". Vita, 19 gennaio 2005

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