Diffusa la sesta edizione del report "Monitoring the scope and the benefits of Fairtrade", il rapporto di Fairtrade International che testimonia l'impatto di Fairtrade per gli agricoltori e i lavoratori del circuito. (http://www.fairtradeitalia.it/news/limpatto-fairtrade-un-nuovo-rapporto)

Lo studio rappresenta il rapporto più ampio e dettagliato a disposizione sul circuito del commercio equo certificato e fa riferimento al periodo 2012-2013.

Sono 1,5 milioni gli agricoltori e i lavoratori parte del sistema, +7% rispetto al periodo preso in considerazione nel penultimo rapporto, raggruppati in 1.210 organizzazioni di 74 paesi di Asia, Africa e America Latina. Tra le prime nazioni per numero di persone coinvolte vi sono il Kenya, la Tanzania e l'India; in media gli agricoltori lavorano su appezzamenti di terreno grandi 1.5 ettari.

Complessivamente le vendite a condizioni Fairtrade hanno generato presso le organizzazioni più di 944 milioni di euro, e parallelamente, il Fairtrade premium, ovvero il margine di guadagno aggiuntivo che i produttori ricevono per avviare progetti a vantaggio del lavoro e della comunità, ha raggiunto i 95 milioni di euro.

Secondo gli Standard Fairtrade sono i produttori a decidere collettivamente come impiegare la quota, sia nel caso dei soci delle cooperative che per i lavoratori delle piantagioni (attraverso un'assemblea di rappresentanti, il joint body).

E il rapporto mostra che i produttori hanno scelto di utilizzare il Premium per il 37% per il miglioramento della qualità del prodotto e per il 6% in attività per bambini, giovani e donne. Nelle piantagioni invece i lavoratori hanno speso il 24% del Fairtrade premium per l'educazione.

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