E’ di martedì 24 marzo la pubblicazione della IV edizione dell’Osservatorio UBI Banca su Finanza e Terzo Settore, realizzato da UBI Banca con il supporto scientifico di Aiccon con l’obiettivo di monitorare in maniera continuativa lo stato e l’evoluzione del fabbisogno finanziario del terzo settore. (http://irisnetwork.it/2015/03/osservatorio-ubibanca-2014-finanza-terzo-settore/)

Dopo le precedenti edizioni (2011 cooperative sociali, 2012 associazioni, 2013 fondazioni) la quarta edizione punto il focus sull’impresa sociale. In particolare quest’ultimo rapporto indaga infatti la domanda di servizi finanziari del mondo dell’imprenditorialità sociale italiana nel 2014 attraverso un’analisi campionaria su 250 cooperative sociali e consorzi e 50 imprese sociali srl.

Il focus sulle cooperative sociali:
  • cresce il numero medio di istituti di credito con cui le cooperative sociali intrattengono rapporti;
  • cresce il livello di soddisfazione da parte delle cooperative sociali nei confronti delle banche con cui sono in rapporto;
  • attuazione di strategie più incisive di personalizzazione dei servizi messe in atto da una parte del sistema bancario;
  • sono soprattutto le cooperative sociali che presumono di ottenere entrate principalmente da vendita di beni e servizi sul mercato a far registrare una previsione di andamento positivo per il 2015;
  • per l’anno in corso le cooperative sociali prevedono stabilità rispetto al proprio fabbisogno finanziario;
  • tra chi prevede investimenti cresce sensibilmente il ruolo di supporto attribuito al sistema bancario, ascrivibile ad una minore capacità da parte delle cooperative sociali di rispondere internamente, attraverso il proprio patrimonio, alle esigenze di sviluppo e di investimento.
Il focus sulle imprese sociali srl:
  • diverso orientamento nella relazione con gli istituti di credito, rispetto alle cooperative sociali: minor numero medio di banche con cui intrattengono rapporti (sono imprese mediamente più giovani, quindi da un punto di vista patrimoniale e finanziario strutturalmente “più fragili”);
  • sostanziale stabilità: la maggior parte delle imprese sociali prevede entrate da contributi, convezioni, rapporti con la pubblica amministrazione e donazioni e da vendita di prodotti e servizi sul mercato sostanzialmente equivalenti, per il 2015, alle corrispondenti entrate del 2014;
  • il livello di soddisfazione per i servizi utilizzati è alto.

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