petizioni.actionaid.it. #LANDfor Bagamoyo. È la prima conseguenza del progetto di EcoEnergy, un’azienda svedese, che prevede lo sfruttamento di oltre 20mila ettari di terra dati in concessione dal Governo della Tanzania per la coltivazione della canna da zucchero. (https://petizioni.actionaid.it/campagna/landfortanzania/?rc=TZ&rs=01&utm_source=gen&utm_medium=gen&utm_campaign=LANDforTZ&red=1)

1.300 persone perderanno, in parte o totalmente, le loro terre e la loro casa e altre centinaia saranno dislocate e costrette a lasciare le loro terre nelle fasi successive di implementazione del progetto.

Ma molti degli abitanti della zona interessata dall’investimento non sono stati adeguatamente informati dall’azienda e dal governo sulle caratteristiche del progetto e sui rischi. E non hanno avuto la possibilità di dire no.

Chiediamo al governo della Tanzania di bloccare il progetto della EcoEnergy e condurre un nuovo processo di consultazioni con le comunità. Diamo agli abitanti di Bagamoyo la possibilità di decidere sulla propria vita.
IL CASO BAGAMOYO IN SINTESI:
  • In Tanzania, circa 1.300 persone saranno costrette a lasciare la propria terra per fare spazio ad una piantagione di canna da zucchero di un’azienda svedese, la EcoEnergy, alla quale il Governo della Tanzania ha dato in concessione ben 20.000 ettari, fondamentali per la sussistenza delle comunità locali.
  • La EcoEnergy, non avendo ottenuto un consenso informato da parte delle comunità, si sta appropriando in modo illegittimo della loro terra.
  • Uno dei modi in cui, secondo la EcoEnergy, il progetto porterà beneficio alle comunità è con una “esternalizzazione delle colture”, tramite l’istituzione di un programma di agricoltura regolato da contratto, in cui gli agricoltori si occuperanno della coltivazione della canna da zucchero per poi fornirla all’azienda ad un prezzo prestabilito.
  • I coltivatori che vorranno conservare il proprio lavoro saranno costretti a cambiare sistema produttivo, e questo costerà loro circa 16.000 $ a persona, circa 30 volte il salario minimo annuale. Una cifra che forse nessuno potrà permettersi.
  • ActionAid chiede al Governo della Tanzania di bloccare il progetto della EcoEnergy e condurre un nuovo processo di consultazioni con le comunità, fornendo loro informazioni complete sugli impatti del progetto e dando loro la possibilità di operare una scelta libera e consapevole sul progetto.
La Nuova Alleanza per la Sicurezza alimentare e la nutrizione
  • Le coltivazioni della EcoEnergy rientrano all’interno progetti nel quadro della Nuova Alleanza per la Sicurezza Alimentare e la nutrizione, l’iniziativa pensata dal G8 con l’obiettivo di migliorare il sistema agricolo e, con esso, la sicurezza alimentare in Africa. In Tanzania, la Nuova Alleanza è finanziata dall’Unione Europea e dai governi di U.S.A., Regno Unito, Francia, Germania, Giappone e Russia.
  • Il caso Bagamoyo evidenzia i problemi insiti nell’iniziativa della Nuova Alleanza, che promuove gli interessi del settore privato e la creazione di coltivazioni su larga scala a fini commerciali, come quella della EcoEnergy, ignorando il ruolo fondamentale che piccoli agricoltori svolgono nella produzione di cibo e di reddito in Africa.
  • Presentata come una delle possibili soluzioni a fame e povertà, la New Alliance sta in realtà facendo pressione sui governi africani nel mettere in atto iniziative che stanno privando molte persone della terra da cui dipendono per vivere e sfamare le proprie famiglie – minando alla base proprio il risultato che si propone di raggiungere.
  • I Governi finanziatori devono pretendere e assicurare maggiore trasparenza sul progetto della EcoEnergy, interrompere ogni partecipazione e supporto alla Nuova Alleanza, sostituendola con iniziative reali di sostegno ai produttori di cibo su piccola scala e promuovere l’agricoltura sostenibile.

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