Geopolitica. Il 20% sono siriani, seguono afghani e kosovari. In Italia prevalgono nigeriani, maliani e gambiani.

«In un anno, il numero di richiedenti asilo registrati nell’Unione europea (Ue) è aumentato di 191.000 persone (+44%) per raggiungere il numero record di 626.000 richiedenti nel 2014». E’ quanto emerge dal rapporto pubblicato oggi da Eurostat che sottolinea di dove viene gran parte di questa nuova ondata migratoria: «In particolare, il numero di siriani è aumentato di 72.000 persone, passando da 50.000 richiedenti nel 2013 a circa 123.000 nel 2014».

Il rapporto Eurostat sfata diversi miti sulla presunta invasione di migranti in Italia: «Un terzo dei richiedenti asilo dell’Ue ha fatto la sua domanda in Germania. Nel 2014, il maggior numero di richiedenti asilo è stato di gran lunga registrato in Germania (202.700 richiedenti, cioè il 32% dell’insieme dei richiedenti), seguita dalla Svezia (81.200, cioè il 13%), dall’Italia (64.600, cioè il 10%), dalla Francia (62.800, cioè il 10%) e dall’Ungheria (42.800, cioè il 7%)».

Eurosta però evidenzia che questi cinque Stati membri che da soli hanno ricevuto il 72% delle richieste di asilo, l’anno scorso hanno conosciuto delle tendenze diverse: «Il numero dei richiedenti asilo nel 2014 è più che raddoppiato in rapporto al 2013 in Italia (+143%) così come in Ungheria (+126%) ed è aumentato significativamente in Germania (+60%) e in Svezia (+50%), mentre in Francia è diminuito del 5%».

Se invece si fa la proporzione con la popolazione di ogni Stato membro dell’Ue, il nostro Paese sparisce dalla testa della classifica e il tasso più elevato di richiedenti asilo è in Svezia: 8,4 per 1.000 abitanti, quasi il doppio di quello dell’Ungheria (4,3), dell’Austria (3,3), di Malta (3,2), della Danimarca (2,6) e della Germania (2,5). Le percentuali più basse di richiedenti asilo rispetto alla popolazione si registrano in Portogallo, Slovacchia e in Romania. La media Ue del 2014 è stata solo di 1,2 richiedenti asilo per 1.000 abitanti.

Un altro mito che viene sfatato è che i richiedenti asilo in Italia siano “arabi” ed eritrei, invece i primi tre Paesi di origine dei migranti che fanno questo tipo di domanda sono Nigeria (10.135), Mali (9.790) e Gambia (8.575), in Nigeria si fugge dalla guerra scatenata da Boko Haram contro i cristiani, in Mali dalla guerra civile e in Ghana da una feroce dittatura. Eritrei, siriani, libici e somali ormai utilizzano il nostro Paese solo come punto di approdo e passaggio per poi chiedere asilo altrove: «Più di 70.000 siriani hanno fatto domanda di asilo in Germania o in Svezia», dice il rapporto, che conferma che la Siria, con 122.800 richiedenti asilo, un quinto del totale, resta il principale Paese di origine di questi profughi e che il 60% dei siriani si è registrato in Germania (41.100) e in Svezia (30.800). I siriani rappresentano la principale nazionalità dei richiedenti asilo in Bulgaria (56%), Cipro (57%), Belgio, Danimarca, Spagna, Olanda, Austria, Romania e Slovenia.

Il secondo Paese di provenienza dei richiedenti asilo è diventato l’Afghanistan con 41.300 casi, il 7% del totale. 9.700 afghani si sono registrati in Germania e 8.800 in Ungheria.

Il terzo Paese, con 37.900 richiedenti asilo (il 6% del totale Ue) è europeo: si tratta del Kosovo liberato dalla Nato e reso indipendente, ma evidentemente non abbastanza democratico. Ma più della metà dei profughi (21.500) che vengono da questo Paese, costruito a tavolino dalla costola albanese della Serbia che avrebbe voluto unirsi all’Albania, nel 2014 hanno chiesto asilo in quello che attualmente è forse il Paese meno democratico e più xenofobo dell’Ue: l’Ungheria di Orban.

La Polonia sembra un caso a parte, visto che il 50% dei richiedenti asilo sono originari della Russia.

- See more at: http://www.greenreport.it/news/geopolitica/migranti-nel-2014-europa-piu-di-625-000-richiedenti-asilo-il-10-italia/#prettyPhoto

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni