Le dinamiche delle comunità locali e dei territori sono caotiche, nel senso scientifico del termine: una fluttuazione generativa può, in determinate condizioni, far divergere il corso della storia di comunità locali modificando trend negativi, che sembrano ineluttabili. (
http://www.conmagazine.it/2015/03/11/un-modello-innovativo-di-welfare/)
Gaetano Giunta
La finalità della
Fondazione di Comunità di Messina è proprio quella di attivare sui territori di riferimento un’iniziativa sistemica, duratura, di livello internazionale che possa costituire l’evento permanente attorno a cui ripensare elementi di sviluppo del territorio.
Il programma di infrastrutturazione sociale, altamente sperimentale, incentrato sulla promozione di forme evolute di welfare comunitario intrecciate con esperienze produttive di economia sociale e solidale, intende assumere una valenza più di tipo storico-strategico che di tipo microscopico ed effimero.
In definitiva la Fondazione di Comunità di Messina nasce per promuovere sviluppo umano in un territorio in continuo declino, caduto da anni sotto la soglia di povertà trappola. Essa nasce per elaborare, promuovere e sperimentare nuovi approcci economico-sociali capaci di andare oltre i paradigmi dominanti che guardano all’uomo come ad una macchina razionale perfettamente egoista. Essa nasce per immaginare visioni e pratiche capaci di andare oltre quel pensiero unico che, allontanando progressivamente il nostro Paese dai principi costituzionali di eguaglianza, libertà e rispetto della dignità di ogni essere umano, ha creato una separatezza fra l’economia e le altre dimensioni del sapere e dell’agire umano. Essa nasce per andare oltre la prospettiva della società liberal-individualista che non persegue una specifica concezione del bene e sancisce che né i diritti individuali possono essere sacrificati a vantaggio del bene comune, né i principi di giustizia, che specificano quei diritti, possono essere basati su una qualche nozione di solidarietà e fraternità.
Coerentemente con i valori a cui la Fondazione di Comunità si ispira, i meccanismi sociali ed economici proposti dalla Fondazione sono pensati nella logica relazionale del mutuo vantaggio.
Per esempio, una parte consistente del fondo è stato destinato alla creazione di un parco diffuso di energie rinnovabili dal vento, dal mare e dal sole, ricco di prototipi, e reso economicamente significativo attraverso tecnologie tradizionali, quali il fotovoltaico. Un bando pubblico ha permesso di selezionare tutte le famiglie, le organizzazioni e le istituzioni disponibili a mettersi in rete e a ospitare su strutture ed edifici in loro possesso gli impianti fotovoltaici. Tutti coloro che hanno aderito all’invito pubblico sono oggi beneficiarie della produzione energetica degli impianti di cui sono titolari, mentre il conto energia è stato ceduto a titolo di liberalità alla Fondazione di Comunità di Messina per finanziare sul lungo periodo i propri programmi sociali, culturali, di ricerca e sviluppo, ecc. Inoltre, le famiglie, le organizzazioni e le istituzioni che hanno aderito all’iniziativa costituiscono la base sociale da cui è nato il Gruppo d’Acquisto Solidale che sostiene le produzioni buone, pulite e giuste del territorio. I circa 200 impianti della Fondazione permettono di erogare un contributo alle famiglie, alle organizzazioni ed alle istituzioni partner, sotto forma di consumo energetico, pari a circe € 250.000,00 ogni anno. Tale meccanismo per la Fondazione genera liberalità annue pari a circa il doppio. Le donazioni del conto energia, di cui si è appena detto, le partnership economico-finanziarie e le raccolte fondi annuali costituiscono le entrate che permettono alla Fondazione di sostenere e auto-finanziare policy territoriali durevoli, sistemiche, esplicitamente e strategicamente orientate al cambiamento e allo sviluppo umano. Da un punto di vista funzionale le principali macro-aree di azione, fra loro interdipendenti sono orientate a promuovere:
- forme evolute di democrazia partecipativa;
- programmi di Welfare locali capaci di porre la progressiva espansione delle libertà strumentali delle persone e la costruzione di capitale sociale delle comunità locali come vincoli esterni alla logica di massimizzazione del profitto. Il primo progetto speciale ha permesso la deistituzionalizzazione di 60 internati dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona P.G.;
- la formazione delle comunità locali, a partire dai bambini neonati, favorendo il fare patto fra tutte le agenzie educative formali ed informali del territorio;
- l’economia sociale e solidale e in modo interdipendente il consumo responsabile per favorire uno sviluppo imprenditoriale responsabile ed armonico e per promuovere l’inclusione lavorativa di soggetti deboli, deprivati, esclusi dai modelli classici dello sviluppo;
- la qualità dell’offerta culturale, processi di internazionalizzazione, strategie di attrazione di talenti creativi e di sviluppo del talento locale;
- lo sviluppo di conoscenze e di ricerca tecnologica e sul design finalizzate alla crescita dell’economia sociale e solidale,
- sostenendo per esempio ricerche pre-competitive, processi di ingegnerizzazione di prototipi, azioni di spin off, ecc.
Le policy permanenti portano periodicamente ad attivare programmi complessi e/o territoriali attraverso forme evolute di sussidiarietà circolare: per esempio Nel 2015 si sta sviluppando un programma di risanamento sociale e urbano in un’area fortemente degradata delle baraccopoli messinesi attorno ad un programma innovativo di co-housing molto sociale finalizzato al risanamento delle aree baraccate della città. Al programma, che permetterà di sperimentare i più innovativi materiali e le più avanzate tecnologie e metodologie costruttive tipiche dell’architettura e dell’ingegneria sostenibile stanno partecipando i più avanzati centri di ricerca nazionali (il CNR, le Università dello Stretto di Messina, l’Università di Modena e Reggio Emilia, ecc.) e internazionali (come il M.I.T.).
Le alleanze e le reti di appartenenza a livello internazionale della Fondazione stanno permettendo di implementare la fase strategica 2.0 attraverso lo spin off:
- di una ESCO (Energy Service Company) internazionale, nata dalla collaborazione con SEFEA, il consorzio delle banche etiche ed alternative a livello europeo, che opererà nel risparmio energetico e che destinerà una parte consistente dei propri utili alla Fondazione di Comunità per l’istituzione e gestione della Scuola Euro-Mediterranea dell’Economia Etica, della Bellezza e della Pace (S.E.M.E. di Bellezza e Pace). La scuola avrà la sua sede principale a Palazzo Biscari (Mirabella Imbaccari) recente acquisizione della Fondazione,
- di una finanziaria specializzata nel micro-credito etico.
In definitiva, il fascino dell’esperienza messinese, se c’è, sta nella follia di cercare nuovi orizzonti, nuovi paradigmi economico-sociali di tipo relazionale, che guardano all’uomo nella sua irriducibile complessità e agli uomini nella loro irriducibile unicità. Cercare e sperimentare nuovi paradigmi economici che scelgono come testate d’angolo le persone più escluse, le pietre scartate e gettate negli abissi dell’inferno dell’OPG, negli abissi dell’inferno delle baraccapoli centenarie e senza speranza della città distrutta prima dal terremoto e poi dalla guerra, negli abissi dell’inferno del dominio e del controllo spietato delle mafie impone di rischiare, di andare oltre con coraggio gli approcci classici dell’economia, di andare oltre con coraggio quel pensiero unico fondato su ipotesi antropologiche riduzioniste e false, che guardano all’uomo come una macchina razionale, massificata e perfettamente utilitaristica e che conseguentemente interpretano i mercati come l’equilibrio dell’egoismo degli agenti economici, visti esclusivamente come atomi in competizione.
Proprio per questo sguardo mai rassegnato, carico insieme di speranza e di fatica, non sorprende che la Fondazione è oggi considerata uno dei casi studio più interessanti d’Europa:
- dalla principale rete europea di città e regioni per l’economia sociale REVES,
- dalla Federazione Europea delle Banche Etiche ed Alternative FEBEA, che l’ha selezionata per l’Atlante delle buone pratiche continentali realizzato per conto della Conferenza Economica e Sociale della Commissione Europea,
- dall’archivio sulla generatività in Italia, denominato genius loci, curato dalla Fondazione Sturzo, in collaborazione con la rivista specializzata Vita,
- dall’OCSE, nell’ambito del programma LEED.
Recentemente la Kip International School (Conoscenza, Innovazione, Politiche e Pratiche Territoriali per gli Obiettivi di Lotta alla Povertà della Piattaforma del Millennio delle Nazioni Unite), ha riconosciuto la Fondazione quale esperienza matura di sviluppo territoriale integrato e quale luogo di ricerca e produzione di nuovi strumenti di conoscenza e d’azione. Per questa ragione la scuola internazionale ha incorporato la Fondazione di Comunità di Messina quale parte della propria rete mondiale di strutture di ricerca e formazione. Infine, The Global Alliance for Banking on Values, ha scelto il programma della Fondazione, unica storia italiana, tra le 23 segnalate in tutto il mondo per il livello di innovazione sociale e di efficacia nella lotta alla povertà.