«Liberi dall'eolico selvaggio», la campagna degli ecologisti contro le torri per produrre energia
«Niente mostri» nel Lazio. Con lo slogan «Liberi dall'eolico selvaggio», contro le torri a vento per la produzione di energia, si è costituito un coordinamento di associazioni che ieri ha fatto sentire la propria voce nel convegno «Scegliamo il sole e il territorio» sponsorizzando l'energia solare. La prima richiesta: «Una moratoria per impedire l'installazione di ulteriori centrali di produzione di energia eolica nel Lazio». Finora l'unico impianto realizzato è quello di Viticuso, ma sono già in programma quelli Vallinfreda sui Monti Lucretili, e di Vallerotonda, comune diretto confinante di Viticuso. Si parla anche di Capranica Prenestina ed Antrodoco, mentre sono allo studio altri 24 luoghi: sette sono previsti sui monti Sabini e vanno da comuni turistici e famosi come Poggio Catino e Roccantica, a Casperia e Salisano. Altri impianti sono in programma ad Arpino e Vivaro Romano, oltre che a Roccasecca de' Volsci e un bel gruppetto sulla montagna romana per antonomasia, il Terminillo. «È un elenco di luoghi bellissimi, è inquietante quello che vogliono fare - tuona Oreste Rutigliano di Italia Nostra - E dietro ci sono altre decine di posti dove vogliono installare le torri eoliche. È la perdita secca - aggiunge Rutigliano - di memorie storiche, paesaggistiche e grandi beni ambientali. Ed è anche la cancellazione di quelle prospettive di turismo delle aree interne che è una delle speranze per salvare la vita dei centri minori del Lazio, dove dopo il Chiantishire si inizia a parlare di Rietishire ». Per l'ex parlamentare dei Verdi Carlo Ripa di Meana «studi recenti dimostrano che questi impianti pososno mutare il clima, la fauna».
Le torri eoliche? «Ecomostri, capaci di modificare e violentare paesaggi millenari - sostiene il portavoce Massimo Gargano, della Coldiretti - Per questo chiediamo la "moratoria". L'alternativa? Il sole con impianti fotovoltaici». In questo caso la produzione di energia oltre a non provocare danni irreversibili all'Ambiente «è caratterizzata dall'uso di impianti fissi, operativi per 30 anni, installati sfruttando spazi altrimenti inutilizzati».
Tra le associazioni che hanno dato vita a «Liberi dall'eolico selvaggio» vi sono, oltre Italia Nostra, il Club Alpino Lazio e la Coldiretti, Montain Wlderness ed Altura, un'organizzazione che protegge i rapaci. Ma tutti sono stati tranquillizzati dall'assessore all'Ambiente della Regione Vincenzo Saraceni: «Una moratoria per l'energia eolica è nei fatti - ha detto - Perchè dobbiamo fare il nostro piano energetico che dovrà essere approvato dal consiglio. E poichè il 15 febbraio si chiude, la discussione passa alla prossima assemblea regionale». Vincenzo Saraceni ha anche ricordato che la Pisana ha già scelto energie alternative con un bando di 1.800.000 euro per pannelli solari e un altro con cui si finanzia l'energia fotovoltaica con 10 milioni di euro.
Lilli Garrone
Corriere della Sera, 19 gennaio 2005