Valore sociale dello sport, diritto alla salute, revisione del decreto Balduzzi, trasparenza nei fondi pubblici per lo sport: iniziativa UISP il 19 marzo.
L'Uisp chiede l'attenzione del governo e delle istituzioni per una nuova legislazione, nazionale e regionale, che valorizzi il ruolo sociale dello sport e delle società sportive del territorio. Per il diritto al benessere e alla salute di tutti i cittadini. Perchè il decreto Balduzzi venga modificato e perchè la trasparenza e l'etica nel mondo dello sport siano al primo posto. Soprattutto quando si parla di utilizzo di risorse pubbliche. E la cronaca di questi giorni è impietosa: la vicenda della Fondazione per la mutualità sta ulteriormente facendo sprofondare la credibilità dei vertici del calcio.
Il 19 marzo a Roma l'Uisp ha annunciato un'iniziativa pubblica in piazza Montecitorio, che darà il via ad una campagna nazionale su questi temi: "Come annunciato al Consiglio nazionale Uisp di Bologna - dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - stiamo preparando la giornata di mobilitazione davanti al Parlamento italiano per dare voce alle nostre società sportive sul tema della certificazione medica per l'attività sportiva e per ribadire il nostro impegno per ottenere il riconoscimento del valore sociale dello sport attraverso l'approvazione del DDL che vede come primo firmatario il nostro ex presidente, Filippo Fossati".
"Il decreto Balduzzi rischia di ostacolare l'accesso all'attività motoria e allo sportpertutti per le persone che più ne avrebbero bisogno, per la loro salute - prosegue Manco - Il decreto Balduzzi ha creato sperequazioni e appesantimenti economici e burocratici per lo svolgimento di alcune attività, penalizzando soprattutto l'associazionismo dello sport di cittadinanza. Solleciteremo Parlamento e Governo, ai quali chiederemo di farci ricevere, anche sulla diseguaglianza spropositata delle risorse tra lo sport di vertice e lo sport di base".
Questi temi sono riecheggiati anche a Cagliari, nel convegno "Legislazioni a confronto: nazionale e territoriale", del 2 marzo: “Valorizzare il ruolo sociale delle società sportive del territorio significa difendere un patrimonio di salute, civiltà e partecipazione - ha detto nel suo intervento Manco - significa difendere questa rete ricchissima dalla burocrazia inutile, dalle ambiguità di leggi vecchie e inadeguate a rappresentare l'intero fenomeno sportivo per quello che è diventato oggi. Vanno costruite alleanze sul territorio e a livello nazionale tra coloro che vogliono investire in etica, trasparenza, valori educativi”. Guarda il video dell'intervento di Manco sulla
pagina Facebook dell'Uisp nazionale.
La presidenza nazionale Uisp è impegnata anche in una serie di incontri con i gruppi dirigenti Uisp in tutte le regioni, dove si stanno raccogliendo i vari punti di vista, proposte e idee per il futuro dell'associazione: "Questi incontri servono a condividere una nuova forma di modello organizzativo dell'associazione. Ho scelto questo metodo, per mettere mano alle nome fondanti e per fare questo è necessario, che tutto sia condiviso e partecipato - dice
Manco in un'intervista raccolta dalla redazione Uisp Torino - Questa scelta ci permette di interloquire con i rappresentanti istituzionali, di ammodernarci e proporci come ente di promozione e bene collettivo. C'è la necessità di essere al passo con i tempi e addirittura anticiparli. Ma per fare tutto questo, si deve lavorare su due elementi: strumenti di analisi e programmazione".
"Il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a portare a casa il valore di 'Cittadinanza dello sport'. Il nostro Paese non ha una cultura sportiva. Gli obiettivi legittimi sono il valore sociale che lo sport fornisce, agendo sulla coesione sociale, che porta al benessere individuale. Lo sport di base diventa così un welfare di comunità. Se codifichiamo lo sport di cittadinanza con risorse adeguate, si costruisce una forma sussidiaria del welfare".