“L’intervento dei carabinieri che ha sventato la terribile
compravendita di un bambino rumeno di 8 anni per 30 mila euro è un forte
segnale di allarme che manifesta la necessità di rafforzare le reti di
protezione per le piccole vittime di tratta e di grave sfruttamento.
In
Italia da troppo tempo siamo in attesa del varo, da parte del
Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, di un
Piano nazionale di contrasto alla tratta e allo sfruttamento, che
rafforzi tutte le misure di protezione nei confronti dei minori a
rischio”, commenta Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa
Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.
Le
adozioni illegali sono uno dei tanti volti che assume il turpe mercato
dei bambini e degli adolescenti, così come lo sfruttamento sessuale,
lavorativo, sfruttamento per conseguimento di attività illecite e per
accattonaggio. Secondo il dossier Save the Children “Piccoli Schiavi
Invisibili” dell’agosto 2014, sono 5,5 milioni i minori sfruttati ed
abusati in questo modo nel mondo. Secondo Eurostat, nel triennio
2010-2012 in Italia sono state rilevate in totale (tra adulti e minori,
quest’ultimi sono circa il 15%) 6.572 vittime di tratta, pari al 22% del
totale europeo. In Italia, nel 2014 sono state assistite 1.451 vittime
di tratta, tra cui 88 minori, ma il fenomeno è in buona parte sommerso.
Le nazionalità prevalenti sono la Nigeria, Romania, il Marocco,
l’Egitto, la Cina e il Bangladesh.
“Occorre sempre
ricordare che l’adozione illegale è un crimine che viene perpetrato, in
primo luogo, proprio nei confronti del bambino che si vorrebbe fare
crescere ed è indispensabile ora, innanzitutto, prendersi cura della
piccola vittima. E’ necessario, allo stesso tempo, diffondere la
consapevolezza dell’esistenza di questi crimini, in modo che tutti
possano tenere gli occhi aperti e segnalare ogni situazione di sospetto e
di rischio”, conclude Raffaela Milano.