Prevenire e contrastare il fenomeno della pedopornografia on line, attivando un collegamento più diretto con l'hot114 di Telefono Azzurro, il servizio per la segnalazione di illegali o pericolosi presenti sulla Rete: è l'obiettivo del protocollo d'intesa firmato tra il Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet, organo del Ministero dell'Interno istituito con la legge n.38/2006 presso il Servizio di Polizia Postale, e Telefono Azzurro. Sarà così possibile convogliare al Centro tutte le segnalazioni relative ai siti e ai servizi Internet che abbiano contenuti pedopornagrafici o comunque illegali o inadatti ai minori, raccolte da Telefono Azzurro attraverso i propri canali di ricezione dedicati. Si assume, inoltre, il preciso compito di adottare azioni di sensibilizzazione e formazione congiunta sul tema dell'uso più sicuro di Internet e delle nuove tecnologie online per la tutela dei bambini e degli adolescenti.
"Si sono incontrate due importanti competenze, una istituzionale e l'altra associativa - spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - da sempre impegnate sul fronte della lotta alla pedofilia. Abbiamo creato le basi per avviare procedure di azione che ci permetteranno di valicare i confini nazionali e di lavorare quindi in un contesto internazionale coerente con lo strumento di intervento. Costruire una rete di protezione dell'infanzia in Internet è la nostra migliore risposta al proliferare di iniziative che promuovono la pedofilia".
"Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - afferma il Direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato, Prefetto Luciano Rosini - ha da sempre investito nel settore della prevenzione e della repressione contro il fenomeno della pedopornografia on line, in linea con le evoluzioni legislative che hanno evidenziato una particolare attenzione al fenomeno di tutto il Parlamento italiano". Negli ultimi due anni all'hot114 sono arrivate circa 1.000 segnalazioni, di cui il 71,9% anonime. La tipologia di ambienti segnalati riguardano principalmente siti web per il 59,4%, e-mail per il 20%, 14,2% di file-sharing e 5,5% chat.