Da tempo in Europa si è sviluppata una solida esperienza scientifica sui temi dell’impresa sociale che negli ultimi anni ha saputo stimolare le istituzioni dell’Unione Europea. La proposta di politiche comunitarie a favore di questo particolare modello di impresa è stata incoraggiata dal riconoscimento dell’impatto economico e sociale prodotto in tutta Europa.
Come una sorta di premialità all’impresa sociale – che mediamente ha affrontato la crisi con più dinamismo rispetto alle aziende for profit – si inaugura una nuova stagione di politiche comunitarie che mirano a favorire l’affermazione del modello e a creare un ecosistema entro cui le imprese sociali possano evolvere con pari dignità rispetto alle aziende di tipo tradizionale.
Con il settennio di programmazione 2014-2020 saranno operativi nuovi strumenti comunitari per la crescita qualitativa delle imprese sociali. Sapranno le imprese sociali intercettare queste risorse? Sulla rivista Impresa Sociale
una nuova uscita con lo studio di caso a cura di Denise Florean (Università di Padova), che si concentra sul comportamento di alcune cooperative sociali venete.
La ricerca ha consentivo di mettere in evidenza uno scenario critico, in quanto le cooperative venete sembrerebbero, in forza delle proprie caratteristiche strutturali e dirigenziali, più orientate ad una progettazione su scala locale. In questo senso si suggeriscono possibili margini di miglioramento, anche alla luce del paradigma dell’absorptive capacity, o capacità d’assorbimento dell’impresa, sviluppato negli anni ‘90 da Coehn e Levintal.
Buona lettura!
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