di Ettore Colombo
Il presidente della Cei non vuole "ritocchi" a una legge che pure considera conforme ai principi cristiani
Sulla questione dei referendum sulla legge 40 del 2004, quella sulla procreazione assistita e sui quesiti riconosciuti costituzionali dalla Consulta, la Chiesa cattolica fa capire che forse la strada da seguire è quella dell'astensione. Da evitare invece un ritocco alla legge che "non sarebbe in alcun modo migliorativo" di un testo che comunque la Chiesa considera non conforme ai principi cristiani. E' questa la sintesi del discorso pronunciato dal cardinal Camillo Ruini che oggi ha aperto i lavori del Consiglio permanente dei vescovi. Ruini, a proposito del "non voto", con l'obiettivo non dichiarato ma intuibile di far mancare il quorum e far venire meno la validità del referendm, ha chiarito: "Quanto alle modalità attraverso le quali esprimere più efficacemente il rifiuto del peggioramento della legge sembra giusto avvalersi di tutte le possibilità previste in questo ambito dal legislatore". Comunque, il cardinale Ruini ha garantito che i vescovi daranno un contributo "affinché la campagna referendaria si svolga in forme serene e rispettose". Ha anche auspicato che, sui mezzi di informazione, i due schieramenti, quelli del Sì e del No, abbiano uguale visibilità, specie sui media "di maggior diffusione".
Non si è fatta attendere molto la reazione dei Radicali. Daniele Capezzone ha manifestato sconcerto affermando che: "Mi spiace solo che il cardinale Ruini parli, si muova e agisca come un capopartito". Il leader radicale è andato oltre: "Voglio dire al cardinale Ruini che i credenti italiani, su tutte le battaglie civili e di modernità, hanno sempre votato dalla parte delle libertà, scegliendo di distinguere tra la propria personale opinione e la necessaria laicità delle leggi dello Stato. Un conto è dire: ?Io non lo farei'; altra cosa è fare ricorso al ?Tu non lo devi fare'". "Profonda gratitudine" per le dichiarazioni del presidente della Cei, giunge invece dal presidente del Forum delle associazioni familiari, Luisa Santolini. "Ci troviamo in profonda sintonia con il presidente dei vescovi italiani - osserva la Santolini - in particolare quando parla di referendum sulla procreazione artificiale. Facciamo nostro l'auspicio che il confronto referendario possa trasformarsi in "un'opportunità per rendere il popolo italiano più consapevole dei reali problemi e valori in gioco riguardo la sfida della vita. Come Forum - prosegue -ci impegneremo strenuamente per raggiungere questo obiettivo".
Vita, 17 gennaio 2005