Si sono conclusi venerdì 14 gennaio a Roma i lavori del il Convegno nazionale "I Centri di Servizio per il Volontariato. L'attività del 2003 a confronto con una missione impegnativa: "a disposizione delle organizzazioni di volontariato, e da queste gestiti, con la funzione di sostenerne e qualificarne l'attività". Organizzato da CSV.net, il Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, con il patrocinio del Segretariato Sociale RAI, il convegno ha rappresentato un momento di studio, ma anche di festa. Infatti, come sostiene Marco Granelli, presidente di CSV.net: "Con l'inizio del 2005 si va concludendo una tappa importante del volontariato in Italia. Con la prossima istituzione dei cinque CSV della Campania, in tutte le Regioni italiane (tranne la provincia di Bolzano) saranno presenti i Centri di servizio per il Volontariato. Con questi 77 CSV si conclude un processo lungo e travagliato, voluto dalla legge sul volontariato n. 266 dell'agosto del 1991, iniziato a fatica nel 1994-95, dopo le sentenze favorevoli della Corte Costituzionale. Un successo del volontariato italiano che riesce ad avere a disposizione in tutta Italia questi strumenti per meglio sostenere il proprio sviluppo". Si è trattato di una storia di reti. Le reti del volontariato italiano che hanno costituito gli enti "associazioni di associazioni" prevalentemente di volontariato che gestiscono i CSV. Si tratta di 4.565 organizzazioni di volontariato socie dei CSV, su un totale di 4.967 soci pari al 91,4%. Considerando che 500 di queste organizzazioni sono coordinamenti, circa il 20% - 25% del volontariato italiano partecipa a definire l'indirizzo dei CSV e a governarli. Si tratta di una storia di un'altra rete, quella dei punti di servizio costituiti in questi anni sul territorio. Oggi infatti i CSV attraverso l'attivazione di sedi, delegazioni e sportelli mettono a disposizione 334 punti di servizio, quasi 4 in media per ogni provincia. "Una rete di accessi e servizi" - ha affermato Giampiero Farru, vicepresidente di CSV.net, nell'aprire i lavori - "ma anche un sistema di luoghi dove il volontariato fa esperienza di rete, incontrandosi, confrontandosi, usufruendo e partecipando ai servizi per il proprio sviluppo. E' questa una grande opportunità per una delle linee di sviluppo strategico del volontariato italiano: le forme di rete, coordinamento, rappresentanza, per meglio interpretare il proprio ruolo di soggetto sociale che interpreta e vive la sussidiarietà e la responsabilità sociale della solidarietà". E proprio al dibattito con le Organizzazioni del Volontariato sono stati offerti i dati sull'attività dei centri di servizio per il Volontariato esistenti in Italia (Report sull'attività 2003), con particolare riferimento al rapporto dei CSV con il volontariato, con le sue organizzazioni nazionali, con le federazioni e coordinamenti, con le realtà che in questi anni hanno promosso e studiato il volontariato (le reti di cui sopra). Un consuntivo molto positivo, come hanno sottolineato i numerosi intervenuti nella discussione, una conferma del fatto che il volontariato sente davvero come propri i CSV. Per Luigi Bulleri, responsabile della Consulta nazionale del Volontariato presso il Forum permanente del Terzo Settore "il volontariato si è dimostrato capace di fare e di gestire, ma soprattutto di programmare. Proprio per questo il sistema va confermato e rafforzato, anzi tutelato rispetto anche alle scelte di chi concretamente e soprattutto a partire dal 2005 intende dimezzarne le risorse". "Il bilancio dei CSV è molto positivo" - rileva Emanuele Alecci, presidente del MoVI - "e indica la direzione per lavorare ancora di più per l'autonomia del volontariato, per incrementarne la progettualità innovativa e anticipatoria. Fondamenti, questi, anche per un sempre più serrato rapporto con la pubblica amministrazione". Sergio Marelli, presidente delle ONG italiane, ha invitato i CSV e tutto il volontariato ad appoggiare le ONG impegnate perché ci sia una vera partecipazione alla sussidiarietà; un invito prontamente raccolto da CSV.net che, nell'Assemblea nazionale svoltasi subito dopo il convegno, ha prontamente approvato una specifica mozione. Presenza numerosa e qualificata quella della Fivol, da sempre attenta allo studio ed alla ricerca dell'universo volontariato e fortemente impegnata nella costruzione delle reti e dei rapporti, a cominciare dalla stretta collaborazione con CSV.net e con i CSV, come ha ribadito Carlo Santini, che di Fivol è il presidente. Dal Report 2003 emergono quindi tante conferme e molte novità significative, che contribuiscono a meglio definire obiettivi e programmi di CSV.net. "Per tutte queste ragioni e per i fatti che il Report analizza, riteniamo necessario - ha concluso Luciano Franchi, vicepresidente di CSV.net - "che il sistema dei CSV vada ulteriormente migliorato investendo in qualità, efficacia/efficienza e rigore dei processi, formazione delle risorse umane, partecipazione diretta del volontariato con forme sempre più adeguate di governance". SaluteEuropa.it, 17 gennaio 2005

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