Dal 28 dicembre, gli operatori Sprar al lavoro senza sosta
per l’accoglienza e la gestione dei sopravvissuti
Anche l’Arci di Lecce è in prima linea per l’accoglienza dei
naufraghi che erano a bordo della Norman Atlantic, la nave su cui
domenica scorsa 28 dicembre si è verificato un incendio al largo delle
coste albanesi, provocando morti, feriti e dispersi.
Da domenica il comitato Arci territoriale si è immediatamente
attivato, dietro indicazione della Prefettura, nei compiti di gestione
dei naufraghi arrivati negli ospedali pugliesi, assistenza sociale,
interpretariato, ricerca dei familiari, ricongiungimento delle
famiglie.
Ha inoltre creato unità operative negli ospedali di Lecce, Tricase, Scorrano, Gallipoli, Copertino, Galatina.
Ha organizzato l’accoglienza per i dimessi e creato un punto di
ritrovo unico, in modo da raggrupparli per consentire al pullman messo a
disposizione dalla compagnia navale di accompagnarli in hotel.
Ha fornito telefoni e abbigliamento sempre in stretto contatto con 118, Prefettura e croce rossa.
Nella giornata del 29 dicembre ha consentito le dimissioni di molti
greci, in modo da farli partire con un aereo messo a disposizione
dall’ambasciata greca che da Galatina li ha riportati in patria.
Alcune famiglie siriane, presumibilmente in fuga, sono state
informate dagli operatori Arci delle procedure di richiesta asilo.
Attualmente, l’Arci di Lecce ha ancora in carico sette persone a
Galatina e una a Scorrano, perché ancora ospedalizzate, e resta pronta
ad intervenire per le cento persone ancora presenti sulla nave San
Giorgio, che sta riportando a terra i sopravvissuti al naufragio.
Un lavoro reso possibile grazie ai volontari che stanno lavorando a
questa emergenza, tutti operatori Sprar dell’Arci, che grazie alla
grande esperienza acquisita sono riusciti a formare subito un gruppo
operativo e organizzativo perfetto.
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http://www.arci.it/blog/immigrazione/news/larci-di-lecce-prima-linea-dopo-il-naufragio-della-norman-atlantic/#sthash.jit0DkLm.dpuf
Dal 28 dicembre, gli operatori Sprar al lavoro senza sosta
per l’accoglienza e la gestione dei sopravvissuti
Anche l’Arci di Lecce è in prima linea per l’accoglienza dei
naufraghi che erano a bordo della Norman Atlantic, la nave su cui
domenica scorsa 28 dicembre si è verificato un incendio al largo delle
coste albanesi, provocando morti, feriti e dispersi.
Da domenica il comitato Arci territoriale si è immediatamente
attivato, dietro indicazione della Prefettura, nei compiti di gestione
dei naufraghi arrivati negli ospedali pugliesi, assistenza sociale,
interpretariato, ricerca dei familiari, ricongiungimento delle
famiglie.
Ha inoltre creato unità operative negli ospedali di Lecce, Tricase, Scorrano, Gallipoli, Copertino, Galatina.
Ha organizzato l’accoglienza per i dimessi e creato un punto di
ritrovo unico, in modo da raggrupparli per consentire al pullman messo a
disposizione dalla compagnia navale di accompagnarli in hotel.
Ha fornito telefoni e abbigliamento sempre in stretto contatto con 118, Prefettura e croce rossa.
Nella giornata del 29 dicembre ha consentito le dimissioni di molti
greci, in modo da farli partire con un aereo messo a disposizione
dall’ambasciata greca che da Galatina li ha riportati in patria.
Alcune famiglie siriane, presumibilmente in fuga, sono state
informate dagli operatori Arci delle procedure di richiesta asilo.
Attualmente, l’Arci di Lecce ha ancora in carico sette persone a
Galatina e una a Scorrano, perché ancora ospedalizzate, e resta pronta
ad intervenire per le cento persone ancora presenti sulla nave San
Giorgio, che sta riportando a terra i sopravvissuti al naufragio.
Un lavoro reso possibile grazie ai volontari che stanno lavorando a
questa emergenza, tutti operatori Sprar dell’Arci, che grazie alla
grande esperienza acquisita sono riusciti a formare subito un gruppo
operativo e organizzativo perfetto.
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Anche
l’Arci di Lecce è in prima linea per l’accoglienza dei naufraghi che
erano a bordo della Norman Atlantic, la nave su cui domenica scorsa 28
dicembre si è verificato un incendio al largo delle coste albanesi,
provocando morti, feriti e dispersi.
Da domenica il comitato Arci territoriale si è immediatamente
attivato, dietro indicazione della Prefettura, nei compiti di gestione
dei naufraghi arrivati negli ospedali pugliesi, assistenza sociale,
interpretariato, ricerca dei familiari, ricongiungimento delle
famiglie.
Ha inoltre creato unità operative negli ospedali di Lecce, Tricase, Scorrano, Gallipoli, Copertino, Galatina.
Ha organizzato l’accoglienza per i dimessi e creato un punto di
ritrovo unico, in modo da raggrupparli per consentire al pullman messo a
disposizione dalla compagnia navale di accompagnarli in hotel.
Ha fornito telefoni e abbigliamento sempre in stretto contatto con 118, Prefettura e croce rossa.
Nella giornata del 29 dicembre ha consentito le dimissioni di molti
greci, in modo da farli partire con un aereo messo a disposizione
dall’ambasciata greca che da Galatina li ha riportati in patria.
Alcune famiglie siriane, presumibilmente in fuga, sono state
informate dagli operatori Arci delle procedure di richiesta asilo.
Attualmente, l’Arci di Lecce ha ancora in carico sette persone a
Galatina e una a Scorrano, perché ancora ospedalizzate, e resta pronta
ad intervenire per le cento persone ancora presenti sulla nave San
Giorgio, che sta riportando a terra i sopravvissuti al naufragio.
Un lavoro reso possibile grazie ai volontari che stanno lavorando a
questa emergenza, tutti operatori Sprar dell’Arci, che grazie alla
grande esperienza acquisita sono riusciti a formare subito un gruppo
operativo e organizzativo perfetto.
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Anche l’Arci di Lecce è in prima
linea per l’accoglienza dei naufraghi che erano a bordo della Norman
Atlantic, la nave su cui domenica scorsa 28 dicembre si è verificato un
incendio al largo delle coste albanesi, provocando morti, feriti e
dispersi.
Da domenica il comitato Arci territoriale si è immediatamente attivato,
dietro indicazione della Prefettura, nei compiti di gestione dei
naufraghi arrivati negli ospedali pugliesi, assistenza sociale,
interpretariato, ricerca dei familiari, ricongiungimento delle famiglie.
Ha inoltre creato unità operative negli ospedali di Lecce, Tricase, Scorrano, Gallipoli, Copertino, Galatina.
Ha organizzato l’accoglienza per i dimessi e creato un punto di ritrovo
unico, in modo da raggrupparli per consentire al pullman messo a
disposizione dalla compagnia navale di accompagnarli in hotel.
Ha fornito telefoni e abbigliamento sempre in stretto contatto con 118, Prefettura e croce rossa.
Nella giornata del 29 dicembre ha consentito le dimissioni di molti
greci, in modo da farli partire con un aereo messo a disposizione
dall’ambasciata greca che da Galatina li ha riportati in patria.
Alcune famiglie siriane, presumibilmente in fuga, sono state informate
dagli operatori Arci delle procedure di richiesta asilo. Attualmente,
l’Arci di Lecce ha ancora in carico sette persone a Galatina e una a
Scorrano, perché ancora ospedalizzate, e resta pronta ad intervenire per
le cento persone ancora presenti sulla nave San Giorgio, che sta
riportando a terra i sopravvissuti al naufragio.
Un lavoro reso possibile grazie ai volontari che stanno lavorando a
questa emergenza, tutti operatori Sprar dell’Arci, che grazie alla
grande esperienza acquisita sono riusciti a formare subito un gruppo
operativo e organizzativo perfetto.
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