Nel 2014 cresce solo la spesa low cost nei discount che fa segnare un
aumento del 2,4% per cento mentre calano tutte le altre forme
distributive sia alimentari che non. E’ quanto emerge da una proiezione
della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci mesi
del 2014 che evidenzia un calo generale dell’1,3 per cento. A far
scendere ulteriormente il valore degli acquisti, sono state le strategie
di risparmio con quasi un italiano su tre (32 per cento) che fa
regolarmente scorta di cibo in offerta mentre la metà degli italiani
(49,8 per cento) dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa
per non essere travolto dagli acquisti di impulso, secondo una analisi
Coldiretti/Censis.
Un segno negativo nelle vendite si rileva nella
grande distribuzione (- 0,6 per cento), ma un vero tonfo si rileva per
le piccole botteghe, soprattutto alimentari, con un calo del 2,6 per
cento che ne mette a serio rischio la sopravvivenza. Si evidenzia la
tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad
acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però
può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il
risparmio sia solo apparente mentre il fenomeno di riduzione
significativa dei negozi tradizionali determina – sottolinea la
Coldiretti - evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi
di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale,
dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale
dei centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va
segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e
di Botteghe di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i
consumatori che - conclude la Coldiretti – va anche a sostegno della
storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.