Parla S.Pacciani. Lo ripete dall’inizio dell’anno: puntare sull’innovazione e sullo sviluppo dell’Uisp può contribuire a cambiare l’associazione e a cambiare il sistema sportivo. Qual è il bilancio? “La sintesi è nello slogan che abbiamo scelto per la nuova stagione sportiva, Cambiare prospettive – dice Simone Pacciani, vicepresidente nazionale Uisp e responsabile risorse e servizi Uisp – si tratta di un manifesto programmatico in due parole che abbiamo cercato di praticare e applicare in tutto ciò che l’Uisp ha fatto e detto nel corso di questo anno.
La nostra associazione si confronta con le difficoltà del presente e si misura con i problemi sociali: crisi economica, precarietà, distanza tra cittadini e politica. In questo anno abbiamo favorito lo sviluppo di convenzioni, servizi e relazioni con aziende e consorzi. Senza mai snaturare la nostra missione associativa fondata sui diritti, sulla sostenibilità ambientale e sulla solidarietà. L’Uisp è riconoscibile da tutti perché si è affermata come l’associazione che crea socialità e nuova cittadinanza attraverso lo sport. Per questo nella nostra azione sono centrali il territorio e le attività”.
E il futuro?
“Innovazione e sviluppo significa lavorare per rafforzare le sinergie e le strategie comuni, dai Comitati ai settori nazionali, dalle nostre strutture di attività al territorio. Il valore aggiunto dell’Uisp è quello di essere un’associazione complessa e ramificata. Allo stesso tempo operare in maniera omogenea, secondo scelte partecipate. Stiamo attraversando una fase particolare nella quale l’eticità dei rapporti è un valore prezioso. Nei confronti delle persone e della pubblica opinione. E nei confronti delle aziende che scelgono di legare il loro nome al nostro”.
Su che cosa punterà l’Uisp?
“Trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, sviluppo delle opportunità di pratica sportiva, crescita delle occasioni di lavoro che l’Uisp crea nel mondo dello sportpertutti. Non dimentichiamo che il settore non profit, secondo l’Istat, contribuisce a generare il 4,7% di Pil e che il grosso delle circa 300.000 organizzazioni sociali di terzo settore è rappresentato dalla voce ‘cultura, sport e ricreazione’. Abbiamo una grande responsabilità e potenzialità enormi. Per questo c’è bisogno di un cambio di passo anche al nostro interno. Trasparenza, chiarezza e rendicontabilità: l’Uisp l’ha chiesto a gran voce al Coni ed è stata l’avanguardia che ha permesso di realizzare, ad esempio, un nuovo Regolamento degli Enti di promozione sportiva. Dobbiamo proseguire su questa strada e noi per primi dobbiamo dare l’esempio”.
Concretamente che significa?
“Significa amministrare l’associazione con bilanci condivisi e facilmente leggibili da tutti. Per questo motivo, ad esempio, abbiamo deciso di semplificare il sistema delle aziende Uisp ed oggi abbiamo soltanto SE Sport Europa ed abbiamo chiuso le altre. Significa ascoltare il territorio e le società sportive, offrendo servizi seri a cominciare da quello assicurativo. Anche quando siamo chiamati ad affrontare problemi delicati non ci tiriamo indietro. Un esempio? La scorsa settimana siamo stati chiamati dalla trasmissione
“Mi manda Rai 3” per dar conto della nostra copertura assicurativa in relazione alla denuncia di infortunio di una associata. Non solo sono state date risposte puntuali ma ci è stato riconosciuto pubblicamente di essere un’associazione seria, proprio in virtù dei massimali che applichiamo. Un riconoscimento sul piano tecnico e allo stesso tem po dei valori che promuoviamo”. (I.M.)