Roma. Si è svolto questa sera a Roma, presso il Ministero del Lavoro, l’incontro tra Governo, le organizzazioni sindacali e le associazioni delle imprese. Il Forum Nazionale del Terzo Settore è stato convocato insieme a Confindustria, Rete Impresa Italia, Abi, Alleanza Cooperative Italiane, Ania, Agrinsieme e Coldiretti. Presenti all’incontro, per il Governo, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il Ministro della semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia, il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio e il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta.
“Si tratta senz’altro di una manovra ‘espansiva’ e innovativa come non avveniva da molti anni - ha dichiarato il portavoce del Forum del Terzo Settore Pietro Barbieri - con provvedimenti che vanno nella direzione giusta per il terzo settore italiano, a partire dalle detrazioni alle onlus, all’aumento dei fondi stanziati per il 5 per mille – pur mancando una sua stabilizzazione – alla riduzione dell'Irap di cui beneficerà di certo anche il terzo settore.
Allo stesso tempo però il combinato disposto di tagli di miliardi a Regioni e Comuni, e spending review può avere effetti molto deleteri sul welfare italiano, sulle persone che fruiscono di servizi - in particolare i più poveri e i non autosufficienti, e sui lavoratori del welfare, così come l’aumento della tassazione sugli utili degli enti non commerciali e sulle Fondazioni di origine bancaria, che decimerebbe le erogazioni al terzo settore e i contributi al sostegno delle attività di volontariato, con un abbattimento importante delle risorse per i Centri di Servizio per il Volontariato.
Abbiamo espresso la nostra preoccupazione anche per il taglio delle risorse ai Patronati, che offrono servizi gratuiti di cui godono i cittadini con conseguenze che incidono fortemente sull’organizzazione delle politiche sociali. Quanto ai Bonus bebè, crediamo che, per venire incontro alle famiglie, abbiano più senso misure volte, per esempio, alla diminuzione o azzeramento delle rette dei nidi ed all'aumento della rete per l'infanzia.”
In conclusione, ha proseguito il Portavoce, “le risorse che questa manovra ci sembra muovere sono tante, ma per noi alla base ci deve essere l’idea di una ‘fiducia’ necessaria a far ripartire il Paese; una fiducia che si ottiene anche attraverso la coesione sociale. Per fare questo, non è pensabile immaginare anno dopo anno interventi spot orientati a tappare alcuni buchi, ma bisogna investire sulle politiche sociali e sul welfare come un fondamento per il nostro sviluppo. Smettere quindi con la politica dei tagli, per programmare almeno su un arco temporale triennale, così da poter immaginare e mettere in campo vere politiche di crescita e di sviluppo”.