Quando si tratta di proteggere i valori comuni dell'Europa, le istituzioni Ue devono "parlare a una sola voce". E' il messaggio lanciato dalla commissaria alla Giustizia Martine Reicherts, intervenuta a Roma alla riunione dei presidenti delle commissioni dei Parlamenti nazionali dell'Ue e del Parlamento europeo competenti in materia di diritti fondamentali. (http://www.euractiv.it/it/news/sociale/10089-diritti-umani-reicherts-ue-parli-a-una-sola-voce.html)

Chiara Teofili

L'evento, organizzato nell'ambito del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea, prevede una due giorni di confronti e riunioni sul tema dei diritti fondamentali e sulle tematiche ad essi connesse. Presenti all'evento, oltre ai presidenti delle competenti commissioni dei Parlamenti dei paesi Ue e del Pe, ha visto la partecipazione dei presidenti della Camera e del Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e della commissaria europea alla Giustizia Martine Reicherts.

L'Europa, ha detto nel corso del suo intervento la commissaria Reicherts, ha a disposizione diversi "attori e strumenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto”. Tra gli altri, la commissaria ha citato il Consiglio d'Europa, la Convenzione e la Corte europea dei diritti dell'uomo, le istituzioni dell'Unione europea e la Carta dei diritti fondamentali.

"Ma tutto questo non è sufficiente", ha sottolineato la commissaria. "La tutela dei diritti fondamentali è un obiettivo comune" ed è quindi necessario che tra questi attori, strumenti e risorse a disposizione siano garantite "sinergia e complementarità”.

Quando si tratta di proteggere i valori comuni dell'Europa, è il messaggio chiave che la commissaria ha voluto condividere con i presenti, "le istituzioni, a livello sia sovranazionale che nazionale, devono essere in grado di parlare a una sola voce” e devono avere “un dialogo continuo a tutti i livelli”.

I diritti fondamentali, ha affermato la presidente della Camera Laura Boldrini in apertura dei lavori, rientrano "tra le materie su cui si misura il valore speciale dell'esperienza europea a livello internazionale" e su cui si giocano le prospettive di un ulteriore "avanzamento del processo di integrazione".

La verifica del rispetto dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto da parte dei paesi candidati costituisce, dunque, ha preseguito la Boldrini, "uno dei requisiti essenziali ai fini dell'adesione all'Unione europea". Sulla stessa linea, il commento del presidente del Senato Pietro Grasso, per cui "i diritti individuali sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine del lungo appassionante percorso dell’integrazione europea".

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