Il Pil non misura realmente il grado di ricchezza di un Paese, che è dato invece dal benessere sociale della popolazione. Ci vuole un nuovo strumento di misurazione: se ne parla da 10 anni, ma il sistema non è ancora cambiato. Bisogna farlo il prima possibile e in un’ottica di lungo periodo, secondo il commissario europeo uscente al Lavoro László Andor. Riformare Europa 2020 è uno degli obiettivi della presidenza italiana del Consiglio Ue, in un semestre ponte tra vecchia e nuova Commissione. (
http://www.euractiv.it/it/news/economia-finanza/10069-governance-economica-bobba-da-pil-a-bes.html)
Francesca Russillo
“Per superare la crisi e migliorare le condizioni dei cittadini europei è necessario dotarsi di un quadro di riferimento condiviso che tenga conto di tutti i fenomeni - economici e non - che influenzano la qualità della vita e usare questo quadro comune per varare politiche sociali concrete”. Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, nel corso della conferenza di esperti “Moving beyond GDP in European economic governance”, organizzata dalla Commissione insieme alla presidenza italiana, a Bruxelles.
Trovare indicatori simili al pil per semplicità, affidabilità e utilizzabilità. La questione, secondo Bobba, può essere assimilata al paradosso di Albert Einstein: “Non tutto ciò che si può contare conta, non tutto ciò che conta si può contare”. “Andare oltre il Pil - ha continuato Bobba- significa che dobbiamo trovare degli indicatori che siano in grado di misurare effettivamente le cose che contano, che sono: il benessere di vita delle famiglie, la felicità delle persone, l’eguaglianza che si realizza nella società, il risparmio delle risorse naturali”.
Il Bes supera il concetto di Pil e consente di misurare il benessere, l’equità e la sostenibilità attraverso una qualificata batteria di indicatori. “Poiché il concetto di benessere può cambiare a seconda dei luoghi, dei tempi e delle culture - ha proseguito Bobba -, è necessario arrivare a una condivisione di esso con tutti gli Stati membri dell’Unione che hanno adottato la strategia 2020 incentrata su occupazione, innovazione, cambiamenti climatici, istruzione e povertà per perseguire una crescita smart, sostenibile e inclusiva”.
Il lavoro sul Bes, nato dalla società civile (università, organizzazioni), dovrà avere una ricaduta sulle decisioni politiche future. La presidenza italiana, cerniera tra la vecchia e nuova Commissione, farà del suo meglio. “Abbiamo già iniziato il cambio di prospettiva a favore di una politica economico-sociale - ha detto Bobba -Nel Def, oltre agli indicatori economici e al pil, si fa riferimento per la prima volta all’indicatore del benessere equo e sostenibile. Tutti gli Stati, anche la Germania cui basta il solo pil come strumento di misurazione, devono andare verso una politica più sociale e ambientale”.