L'UEFA sospende per sei mesi il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, per le frasi razziste. Manco, UISP: "serve rispetto: sport e calcio hanno responsabilità educative".
Sei mesi di sospensione-inibizione per Carlo Tavecchio da parte dell'Uefa. Battute, smentite, pubbliche scuse: il teatrino italiano in Europa non paga. Il razzismo è un male che va combattuto, punto e basta. E così sono costate care al presidente della Figc le frasi razziste pronunciate in sede di presentazione alla sua candidatura. Ora non potrà partecipare per 6 mesi a commissioni Uefa e non sarà presente al congresso a marzo 2015.
“Lo avevamo detto alla vigilia del congresso della Figc e lo ripetiamo: il nostro calcio avrebbe bisogno di vero rinnovamento e di guardare a testa alta il calcio europeo e invece…”, dice il presidente Uisp Vincenzo Manco, commentando a caldo la notizia.
“Il calcio è una delle industrie principali dell’Italia e meriterebbe un ceto dirigente credibile, anche agli occhi di chi ci guarda e ci giudica da fuori. Siamo convinti che lo sport abbia responsabilità educative e civiche che non possano consentire battute volgari o razziste, né in chi ha ruoli di responsabilità nel tessuto associativo di base e tantomeno in chi ricopre responsabilità di vertice. Non è un caso che la recente Assemblea Uefa tenuta a Roma abbia sottolineato il tema del rispetto e della dignità”.
“Questo è impensabile all’estero – conclude Manco - dove evidentemente nella selezione dei profili e delle candidature si dà peso al corredo culturale e non solo alle relazioni e al potere. È auspicabile che nei programmi futuri della Figc prevalgano i valori dello sport, tra i quali la lotta alle discriminazioni e al razzismo”.
- Vincenzo Manco è intervenuto sulla questione nell'edizione di mercoledì 8 ottobre del Giornale Radio Sociale, ASCOLTA L'AUDIO.
- Sempre mercoledì 8 ottobre Carlo Balestri, organizzatore dei Mondiali antirazzisti Uisp, è stato intervistato dal giornale radio di Radio1Rai, ASCOLTA L'AUDIO.